Ci sono alcuni politici del PD che amano ripetere questo ritornello:
A Rimigliano non si demolisce. Si recupera ...........
A Rimigliano non si demolisce. Si recupera ...........
(e cioè che invece si demolisce. Eccome, se si demolisce ... oltre 7 mila mq di edifici dei nuclei poderali, da ricostruire altrove come villette a schiera)
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In relazione alla mozione su Rimigliano approvata il 6 dicembre scorso dal Consiglio Regionale della Toscana (18 a 17 con i soli voti contrarii del PD), il consigliere regionale Matteo Tortolini che quando si tratta di Rimigliano non riesce mai a trattenere (chissà perché) un incomprensibile impeto cementifero, ha così commentato:
... Tortolini ha anche sottolineato alcune “inesattezze” nel testo della mozione, come la definizione di “villette” dove invece è previsto il recupero di case poderali.
Notiziario Regione Toscana 6/12/2011.
Due giorni dopo anche l'assessore all'urbanistica di San Vincenzo: Alessandro Massimo Bandini si è sentito in dovere di ripetere lo stesso bizzarro concetto di recupero enunciato da Tortolini:
Replica dell’assessore Bandini: «A Rimigliano si recupera, non si demolisce niente»
... Bandini spiega che il progetto non prevede quelle che si afferma nella mozione del Pdl: Non si demolisce, ma si recupera ...
La Nazione 8.12.2011Dagli elaborati del Regolamento Urbanistico approvato e pubblicato
DISCIPLINA e ABACO degli IMMOBILI ESISTENTI si ricava quanto segue in merito alle "inesistenti" demolizioni.
nucleo CHIUSACCE - 5 immobili totale mq 959
Ristrutturazione edificio n.1 totale mq 457
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 2, 3, 4, 5 totale mq 502
nucleo UGUCCIONE - 7 immobili totale mq 975
Ristrutturazione edificio n. 9 totale mq 618
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 6, 7, 8, 10, 11, 12 totale mq 357
nucleo CASA DELLE GUARDIE - 12 immobili totale mq 2.667
Ristrutturazione edifici n. 13, 14, 15, 16 totale mq 1.770
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 17, 18, 19, 20, 21, 22, 23 totale mq 897
nucleo CONTESSA LEA - 12 immobili totale mq 4.174
Ristrutturazione edifici n. 33, 34, 35 totale mq 889
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 24, 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, totale mq 3.285
nucleo SVEVA MANFREDI - 5 immobili totale mq 1.345
Ristrutturazione edifici n. 36, 37, 38 totale mq. 750
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 39, 40 totale mq. 594
nucleo FOSSA CALDA - 7 immobili totale mq 1.791
Ristrutturazione edifici n. 45, 46, 47 mq 761
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 41, 42, 43, 44 totale mq 1.029
nucleo WALFREDO - 10 immobili totale mq 1.307
Ristrutturazione edifici n. 52, 53 totale mq 584
Demolizione e ricostruzione altrove come villette a schiera edifici n. 48, 49, 50, 54, 55, 56, 57, 58 totale mq 723
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Totale edifici dei sette nuclei poderali mq 13.218
Totale edifici dei sette nuclei poderali mq 13.218
Totale superfici ristrutturate mq 5.829
Totale superfici demolite e ricostruite altrove come villette a schiera. mq 7.389
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Cari signori di cui sopra, scusate, ma fra "solo recupero" o "nessuna demolizione" e "mq. 7.389 di superfici demolite", mi pare che ci sia una qualche differenza. Che ne dite?
Le parole, per voi, hanno ancora un significato?
Ma forse si tratta solo di un nuovo modo originale di adempiere al dovere di "comunicazione".
la silenziosa Garante della comunicazione, che ne dice?
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Cari signori di cui sopra, scusate, ma fra "solo recupero" o "nessuna demolizione" e "mq. 7.389 di superfici demolite", mi pare che ci sia una qualche differenza. Che ne dite?
Le parole, per voi, hanno ancora un significato?
Ma forse si tratta solo di un nuovo modo originale di adempiere al dovere di "comunicazione".
la silenziosa Garante della comunicazione, che ne dice?
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Di seguito qualche esempio degli edifici sopra elencati in colore rosso, da demolire secondo il Regolamento Urbanistico, perchè ritenuti poco commerciali se ristrutturati.
Da demolire, nonostante l'osservazione sul tema della Regione Toscana e nonostante l'indubitabile valore storico-testimoniale di questi edifici.
Ecco forse l'imbarazzo a pronunziare la parola "demolizione" e l'ostinazione puerile a tentare di negare la realtà.
Da demolire, nonostante l'osservazione sul tema della Regione Toscana e nonostante l'indubitabile valore storico-testimoniale di questi edifici.
Ecco forse l'imbarazzo a pronunziare la parola "demolizione" e l'ostinazione puerile a tentare di negare la realtà.
Certo che ai cittadini sarebbe piaciuto esprimere osservazioni su tutte le innumerevoli novità spuntate nel Regolamento Urbanistico, fra l' adozione e l'approvazione,
* come appunto tutte queste demolizioni di edifici testimoniali,
* come l'incredibile abaco degli edifici esistenti, mai prima mostrato ed ora finalmente visibile, solo perché estorto con la forza al Comune,
* come tutte le megavarianti apportate alle tavole ed alle norme di attuazione per rappezzare i buchi più vistosi; varianti così importanti che non uno delle centinaia di numeri del piano adottato è rimasto uguale in quello approvato.
Ci sarebbe piaciuto e sarebbe stato necessario ed obbligatorio, anche per garantire un minimo di partecipazione. Ma così non è stato perché il Comune non ha voluto riadottare il Regolamento e l'ha invece approvato definitivamente, sebbene profondamente variato ed ormai del tutto nuovo e diverso rispetto al Regolamento adottato nel 2010 ed in completo e clamoroso contrasto con la variante al Piano Strutturale del 2008.
Il Comune sa bene che la procedura adottata è del tutto illegittima, ma conta sul fatto che i ricorsi al Tar e l'obbligatorio appello al Consiglio di Stato costano molto e che difficilmente sono alla portata dei cittadini.
Purtroppo così va il Mondo.
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Edificio 54 |
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Edificio 54 |
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Edificio 49 |
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Edificio 44 |
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edificio 40 |
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edificio 39 |
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Edificio 32 |
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Edificio 23 |
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Edificio 22 |
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Edificio 18 |
* come appunto tutte queste demolizioni di edifici testimoniali,
* come l'incredibile abaco degli edifici esistenti, mai prima mostrato ed ora finalmente visibile, solo perché estorto con la forza al Comune,
* come tutte le megavarianti apportate alle tavole ed alle norme di attuazione per rappezzare i buchi più vistosi; varianti così importanti che non uno delle centinaia di numeri del piano adottato è rimasto uguale in quello approvato.
Ci sarebbe piaciuto e sarebbe stato necessario ed obbligatorio, anche per garantire un minimo di partecipazione. Ma così non è stato perché il Comune non ha voluto riadottare il Regolamento e l'ha invece approvato definitivamente, sebbene profondamente variato ed ormai del tutto nuovo e diverso rispetto al Regolamento adottato nel 2010 ed in completo e clamoroso contrasto con la variante al Piano Strutturale del 2008.
Il Comune sa bene che la procedura adottata è del tutto illegittima, ma conta sul fatto che i ricorsi al Tar e l'obbligatorio appello al Consiglio di Stato costano molto e che difficilmente sono alla portata dei cittadini.
Purtroppo così va il Mondo.
5 commenti:
anonimo ha spiegato perfettamente la situazione, soprattutto nell'ultimo rigo
Ma una domanda è più che legittima e altrettanto doverosa è la risposta da parte di chi scrive gli articoli.
Stante la non infermità mentale dei nostri amministratori, che nessuno credo mette in discussione ma allora, secondo gli autori di quese denunce, sacrosante e benedette, dico io, ma cosa li spinge a cotanto scempio?
Soldi? Di chi e a chi o per cosa?
Ripeto, stante il senno che nei fatti mancherebbe, cos'altro ci può essere per così tanta sfacciata stupidità di azione?
Vorrei una risposta dall'amministratore del sito.
grazie.
prego l'amministratore di togliere anche il mio commento visto che nominare l'innominabile porta alla censura
Il primo commento che è stato eliminato dava un giudizio offensivo e faceva allusioni che, per come esposte, non circostanziate, erano sostanzialmente diffamatorie. E noi vorremmo che qui nessuno venga diffamato.
Sulla possibile motivazione di bugie così evidenti e facilmente comprovabili, ci vorrebbe qualcuno che potesse intervistare gli interessati su questo punto. Sarebbe interessante sentire la loro risposta.
Credo comunque che continuerebbero a negare imperterriti la realtà.
Certi politici sanno bene che la stragrande maggioranza di chi li vota, lo fa per tradizione per abitudine per quieto vivere, per piccoli favori attesi, senza essere minimamente interessata o informata sulle scelte etiche, politiche e tantomeno urbanistiche.
Per evitare di disturbare questa maggioranza dormiente con notizie che potrebbero risvegliare una qualche pericolosa attenzione, la parola d’ordine è sempre: sopire, sorvolare, negare, smentire, denigrare la controparte: i signori del NO, i contrari a tutto, i luminari che pensano all’ambiente e non ai lavoratori ecc. ecc.
Preferiscono dire cose anche spudorate e rinunziare così al la stima ed il rispetto delle poche persone informate, piuttosto che doversi impegolare in discorsi scomodi che potrebbero scuotere la massa degli assopiti.
Sull’altra questione di fondo e cioè perché assumano decisioni così sbagliate e prone ai desideri della proprietà. Loro dicono per lo sviluppo per il lavoro ecc. ecc. “Reddito e non rendita” bla bla bla.
Però in un contesto iperedificato come quello di San Vincenzo son discorsi che non reggono più.
Ci sono altri interessi, altre commistioni fra politica e imprenditoria?
Non ho abbastanza dati per avere sicurezze.
Ognuno veda coi suoi occhi e tragga le sue conclusioni.
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