sabato 4 aprile 2015

Grand Hotel di Rimigliano, addio - Meglio 3.000 mq. di nuove villette




Fin dalla prima adozione della variante di Rimigliano, quell’albergo di 6.000 mq., da 150 posti letto, cinque stelle, extra lusso, subito a monte della Principessa, nel podere Contessa Lea, aveva immediatamente suscitato in tutte le persone prive di prosciutto sugli occhi, un’evidente obiezione che sfociava in due unici possibili scenari:
1) Un albergo di lusso sul mare aveva l’inderogabile necessità, per poter sopravvivere, di disporre, sulla spiaggia di fronte, di uno stabilimento balneare dedicato. Questo però in violazione di tutti i giuramenti fatti da progettista, sindaco e giunta, che MAI la spiaggia di Rimigliano sarebbe stata privatizzata.
2) In assenza di una sua concessione balneare, l’albergo a cinque stelle sarebbe semplicemente fallito ancor prima di nascere. Le fantasiose attività per i facoltosi clienti, alternative a quelle balneari, ipotizzate dai sostenitori del piano erano ipotesi semplicemente grottesche al di fuori di qualsiasi ragionevolezza.
In occasione dell’adozione della variante, delle successive osservazioni, delle interrogazioni ed infine della definitiva approvazione, questa evidente assurdità di previsione e l’infausta alternativa secca che ne conseguiva, fu rimarcata in ogni possibile sede da tutte le opposizioni; rimarcata e ripetuta fino alla noia da Bertini, ma anche da Lera e da gli altri consiglieri di minoranza.
Sul paradosso dell’albergo di lusso (ma anche degli alloggi di lusso) vicini (ma non troppo) al mare, e privi di spiaggia, fu fatto (NB quasi quattro anni fa) un apposito post (sui cosiddetti masochisti benestanti) che spiegava anche con l’aiuto delle figure, il controsenso di quella previsione, ma anche, forse, il retropensiero che stava dietro a quell’evidente assurdità e che obbligava a far finta di non vederla.
Ci furono repliche piccate a più riprese di Biagi, Bandini e Filippi, ma anche di Lombardo, Campione, Morelli,  e Giommetti:  No, questi timori sono infondati e strumentali. I clienti di alberghi di lusso non sono interessati alla spiaggia e all’ombrellone, ma oggi cercano altre cose: bellezze naturali, campagna, boschi, escursioni a cavallo, visita dei parchi e dei borghi medievali, ecc. ecc. Nessun problema per la mancanza di spiaggia privata in concessione. E poi l’albergo è importantissimo, porterà occupazione per circa 40 persone. Fatela finita (signori NO) di immaginare sempre ostacoli e problemi pur di non fare mai nulla.
Sono passati quattro anni. Il Piano è stato, di forza,  approvato. La realizzazione delle case nei poderi della Tenuta è, forse, appena iniziata, in un solo podere, fra mille ritardi, dubbi e incertezze, con la metratura degli appartamenti che, piano, piano è lievitata dai 90 mq. previsti fino agli incredibili 650 mq. delle ultime versioni.
La situazione di incertezza politica, anche locale, i nuovi indirizzi della Regione Toscana, e l’opinione pubblica cittadina finalmente ed esplicitamente contraria a qualsiasi ulteriore concessione balneare, specie a Rimigliano, hanno fatto sì che gli amministratori siano stati (per ora) pressoché costretti a mantenere quanto solennemente promesso in occasione dell’approvazione della variante. Nessun bagno privato sulla spiaggia di Rimigliano.
E allora?
E allora, le varie pantomime, finzioni e ingenui stupori e simulati risentimenti degli amministratori nei riguardi delle valanghe di logiche obiezioni e critiche motivate  piovutegli addosso, sono miseramente cadute e tutti i nodi sono arrivati al pettine.
Il Grand Hotel di Rimigliano non si fa più. Quelli del mestiere, interpellati dalla proprietà, hanno sentenziato che “senza attrezzature(vorrebbe dire senza spiaggia privata) sarebbe un investimento fallimentare. Quindi la proprietà rinunzia e con un’osservazione al P.S. (prot. 15884 del 18/7/2014) chiede di trasformare 3.000 mq di ex-albergo in abitazioni private. E i 40 occupati dall’albergo che costituivano gran parte dei PRO della variante di Rimigliano? Beh, si riducono a Zero, e così sia.
Evidentemente quelle “attrezzature” essenziali, ora come allora, quattro anni fa erano date (sia pure alla zitta) per scontate. Altrimenti non si spiega questo voltafaccia. Scontate, perché? In base a quali assicurazioni?
Stiamo ora a vedere quale sarà la risposta del Comune e se questa vicenda, già abbastanza paradossale e penosa, si concluderà in bellezza con qualche migliaia di metri quadri di nuove ulteriori spettrali abitazioni private vuote undici mesi l’anno, nel parco di Rimigliano.



P.S.  dell'11 aprile 2015
Rimigliano San Vincenzo "Chiarita la natura dell'osservazione e la conferma dell'albergo come priorità dell'intero progetto..."
Mah, questo "chiarimento", a meno che l'osservazione non sia stata nel frattempo ritirata, è del tutto incomprensibile.
Infatti se il Comune accogl
iesse la richiesta della Rimigliano srl di trasformare la destinazione della Contessa Lea da turistica-ricettiva a residenziale, l'albergo non si potrebbe più fare.
L'unica spiegazione che avrebbe un minimo di senso logico è che Berrighi sia stato informato che l'osservazione è stata/sarà respinta (ma lui questo non lo dice) e che quindi stia facendo buon viso a cattivo gioco.
Basta infatti rileggersi l'osservazione, riprodotta in fondo al post che segue, per NON capire quanto affermato nell'intervista.
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/.../grand-hotel...

C'è un'ultima possibilità per riuscire a spiegare l'assurdità logica di quanto sostenuto nell'articolo da Berrighi, e cioé che l'osservazione costituisca un avvertimento-diffida ufficiale, scritto e protocollato, al Comune, con il quale si avverte che o si trova il modo di far avere all'albergo (e già che ci siamo anche alle mega-ville) una spiaggia dedicata, ma anche attrezzata con tutti i servizi adeguati alla classe dell'Hotel e delle ville, oppure l'albergo non si fa più, con tutto quello che segue anche in termini di mancata nuova occupazione.
E chi deve intendere, intenda.

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