sabato 7 febbraio 2015

Urbanistica a San Vincenzo - Un decennio di pasticci - E ora col Piano Strutturale si cambia davvero strada?

L’ultimo decennio di urbanistica a San Vincenzo.
Un pasticcio dopo l’altro, e tutti costosi. Come mai?
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Solo per citarne alcuni fra i tanti.

1) La procedura un po’troppo  “sportiva” per il nuovo porto, con conseguente annullamento da parte del TAR e salvataggio finale (come si fa ormai a farlo demolire…) da parte del Consiglio di Stato, con pagamento però di un sostanzioso compenso di più di 35 mila euro all’avvocato del Comune.

2) Rimigliano: la costosisima variante al RU di utilità privata, ma redatta a spese (e che spese!) del Comune, e poi la bricconcella variante all’art. 5 del RU per poter considerare immobili regolari  tutti i misteriosi oggetti della tenuta privi di qualsiasi titolo autorizzativo, con apposito costoso incarico di supporto legale.

3) Il pasticcio della palazzina sulla duna dei Lecci, con il risveglio, buon ultimo, del distratto Comune e i successivi procedimenti giudiziari. Anche qui con costosi strascichi legali di vario tipo, tuttora in corso.

4) La scellerata previsione di cementificazione del Paradisino, e poi la tardiva e pasticciata revoca, con strascichi legali potenzialmente milionari e conseguenti costose consulenze e incarichi legali.

5) La analoga questione per la  controversa lottizzazione a San Carlo, con strascichi legali potenzialmente milionari e conseguenti costose consulenze e incarichi legali.

6) La cementificazione delle spiagge di via dell'Orata e di via del Tirreno, e poi il pasticcio del Bayahibe, questione fra privati, dice il Comune, ma chissà perché, il Comune stesso si trova invece misteriosamente  impegolato in costosi ricorsi presso i tribunali amministrativi.

7) Il ridicolo e carissimo "progetto di fattibilità" del fantomatico Villaggio scolastico, da tutti subito dopo disconosciuto, ma con 70 mila euro elargiti nel frattempo a destra e a manca. 

8) La ristrutturazione milionaria e difettosa della Torre, e poi il conseguente nuovo restauro dell’involucro esterno eseguito però con materiali anomali e non preventivamente sottoposto al nulla osta della Soprintendenza.

9) Il trascinamento ormai infinito, incredibile, paradossale, e oltre ogni possibile margine di legittimità, del collaudo del porto, con la temeraria apertura al pubblico, ormai da quasi 5 anni, con piazze piene di irregolarità anche pericolose e comunque mai collaudate, e con i misteriosi e amletici collaudatori ormai sull’orlo di una (meritata) crisi di nervi, stretti fra l’uscio e il muro.

10) La autolesionistica previsione di interventi speculativi sull'ex officina Bensi e ora l' annunciata errata applicazione di una norma di favore, del tutto inapplicabile a quell’edificio, ma nata, motivata e scritta per altre fattispecie (bomba liberi tutti per Lanterna e altre RTA), con conseguenti possibili prossimi pasticci amministrativi assortiti e possibili strascichi legali.

11) Il nuovo Piano Strutturale, (anche qui con costosa consulenza legale “paraspalle”) promesso e propagandato da sindaco e giunta come a “consumo di suolo zero” e che invece sta per essere approvato (si teme) a “consumo di suolo 46.500 mq”, contro il volere dei cittadini, che con la garante Pietrelli si erano espressi unanimemente per il “basta cemento”, e contro le richieste pressanti di Provincia e Regione. Forse ci saranno strascichi giudiziari anche qui.

Forse, a questo punto, i pasticci potrebbero anche bastare? O no?
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I campi agricoli più belli e più fertili di SanVincenzo.
Sono quelli a sud dei campi sportivi fra via Biserno e la ferrovia, di proprietà della Devtronix S.A. di Lugano.
Nel piano Strutturale adottato, questi camponi  sono stati inspiegabilmente destinati a diventare edificabili.
La Regione Toscana con sua osservazione ha chiesto pressantemente al Comune di stralciare (assieme al bosco e alla duna a sud di Riva degli Etruschi) questa previsione, giudicandola, illogica, contraddittoria e ingiustificabile.
Per tutti pare pacifico e scontato, obbligatorio,  che il Comune in sede di controdeduzioni e approvazione definitiva, restituisca a questi terreni la loro originaria e naturale destinazione agricola.
Sarà davvero così? Ormai basta attendere poco. Questione di giorni. 
Speriamo davvero che si sia cambiato pagina. Per il bene di San Vincenzo.
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Questo è l'altro terreno che il PS adottato farebbe divenire edificabile. Quale contorta ossessione può spingere qualcuno a prevedere una simile follia?
Tutti se lo chiedono, compresa, come detto sopra,  la Regione, ma nessuno sa darsi una risposta. Forse occorrerebbe uno psicanalista.


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I due terreni di cui sopra evidenziati sulla tavola dell'uso del suolo allegata al PS adottato. Bosco per il terreno A (Lazzi e Riva dei Cavalleggeri) e seminativo per il terreno B (Devtronix SA) che, secondo il cav. Giommoni, dovrebbero presto essere riqualificati con palazzi e distese di asfalto.

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In questo campone, anch'esso fra i più fertili di San Vincenzo, un generoso concittadino si offre invece di costruire tante belle e graziose casette a due piani, al solo scopo (disinteressato) di mascherare alla vista dei turisti che arrivano da Roma, gli orrendi palazzoni sullo sfondo. Un vero benefattore!
D'altra parte se si potrà davvero costruire, lontano dall'abitato, nei campi agricoli oltre gli impianti sportivi, perché mai non si dovrebbe poter costruire anche in questo terreno agricolo ben più vicino al paese?
Non ha mica tutti i torti. Circa un centinaio di altri concittadini sostengono la stessa tesi per i loro terreni. Forse faranno tutti causa.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Tutte chiacchiere inutili. Ci sono impegni presi da tempo e confermeranno tutto e anche sui campi del Forconi presto ci costruiranno almeno lungo strada. Vedrai.

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