sabato 3 dicembre 2011

Rimigliano - La salvezza affidata alle pompe e ad un canale aereo - Ma è uno scherzo ?

Potendo finalmente (solo da ieri) cominciare a guardare tutti i documenti del Regolamento Urbanistico si scoprono particolari inediti che mai prima eravamo stati capaci di apprezzare.
Dallo Studio idrologico idraulico (qui) della INGECO di Pisa (ingg. Lenza e Dal Canto) allegato al RU, emerge quanto segue (citazioni letterali !):
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1)  i corsi d’acqua (della tenuta di Rimigliano) non sono globalmente in grado di far defluire le portate di piena anche per bassi tempi di ritorni.
2) La Fossa Calda presenta incapacità di deflusso nel tratto a monte della congiunzione con il Rio Santa Barbara
3) Il Canale di Rimigliano Centrale è totalmente incapace di far defluire le portate di piena a causa della limitata capacità di sollevamento dell’impianto idrovoro e alle pendenze di fondo praticamente assenti
4) Il Canale di Rimigliano Orientale è anch’esso interessato da importanti esondazioni, specialmente nel tratto dall’immissione con la Fossa Calda alla linea ferroviaria
5) La zona in prossimità della foce risulta il punto nevralgico per l’efficienza di deflusso della rete, gli elevati livelli del mare raggiunti durante le mareggiante infatti impediscono il corretto smaltimento delle acque e i livelli liquidi nei canali sono notevolemente rigurgitati. Tale effetto si avverte non soltanto nel più depresso Canale di Rimigliano Centrale, ma anche nel Canale di Rimigliano Orientale.
6) Potenziare la stazione di sollevamento “La Torraccia” sul Canale di Rimigliano Centrale non porterebbe a nessun vantaggio concreto
7) La proposta che viene fatta è di realizzare una nuova stazione di sollevamento che serva sia il Canale di Rimigliano Centrale che il Canale di Rimigliano Orientale, ma che possa recapitare direttamente in mare attraverso una condotta forzata o un canale sopraelevato
8) Per il Canale di Rimigliano Centrale la nuova stazione di sollevamento dovrà funzionare senza interruzione in quanto lo smaltimento delle sue portate può avvenire solamente per scolo meccanico.
9) La condotta forzata o il canale sopraelevato bypasserà tutto il sistema della foce per scaricare direttamente in mare dopo aver attraversato Viale della Principessa.
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Sinceramente non s'era capito affatto che tutto il sistema di smaltimento delle acque e di sicurezza in caso di alluvione, doveva essere affidato ad una nuova grande stazione di pompaggio.
E che poi ci sarà un canale soprelevato che passerà sopra la Principessa (si spera almeno a 4 metri di altezza se no ci battono i camion) e che poi proseguirà attraversando la spiaggia (sempre soprelevato) per finire con un bello scroscio dall'alto, in mare.
Lo scroscio sarà continuo, perché la stazione di pompaggio dovrà funzionare senza interruzione. Ci si potrà fare dei bei doccioni gratis.
Che attrazione!  Ci verranno a vederla da tutta Europa.
Certo che quando ci sarà qualche fenomeno alluvionale, bisognerà fare gli scongiuri che non vada via la luce o che non si rompa qualche pompa.
In pratica sarà come stare in un garage interrato che, se si guastano le pompe, finisce sott'acqua. Io non ci terrei nemmeno la macchina, figuriamoci la casa!
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Ma tutte queste cose quando le avevano dette ? Si vede proprio che ci s'era tutti distratti.
La comunicazione e partecipazione ....... Mah?
 

Estratto dello Studio allegato al RU (scaricabile QUI)
Studio idrologico-idraulico di supporto alla variante del RU del Comune di San Vincenzo
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Si omette di riportate i profili e le sezioni Hec-Ras per il Canale di Rimigliano Centrale in quanto i risultati sono privi di utilità data la sua totale incapacità a far defluire le portate di piena. Incapacità che deriva dall’assenza di pendenze di fondo e dalla inadeguatezza della stazione di sollevamento.
Si omette inoltre di riportare, per l’intero sistema idrografico, i risultati per i tempi di ritorno di 200 e 500 anni, in quanto tutto il sistema è fortemente inadeguato a far defluire portate con queste probabilità di accadimento. I risultati in Hec-Ras divengono quindi privi di qualsiasi significato, non tenendo oltre tutto conto della naturale riduzione delle portate causata dalle esondazioni.
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Modello Flo-2D
Data la natura regolare e uniforme del territorio in cui persiste questo sistema idrografico si è scelto di definire un dominio di calcolo con dimensione della cella pari a 30 m. Come coefficiente di Manning nel floodplain è stato assunto il valore uniforme di 0.1 s m-1/3. Come elementi singolari presenti nel dominio è stato inserito il rilevato stradale della linea ferroviaria e alcuni edifici sparsi.
Sono state definite le geometrie dei canali e le strutture idrauliche presenti; in testa ad ogni corso d’acqua sono stati inseriti gli idrogrammi di piena individuati nell’analisi idrologica.
Le mappe di esondazione prodotte per i vari tempi di ritorno sono riportate nelle tavole allegate, da queste possiamo dedurre che i corsi d’acqua non sono globalmente in grado di far defluire le portate di piena anche per bassi tempi di ritorni. Nonostante questo scenario di crisi, va detto che eccetto la Fossa Calda tale sistema idrografico è una rete di bonifica per cui non si ammette generalmente che sia verificata per eventi con tempi di ritorno molto elevati. Le esondazioni accertate inoltre non interessano aree fortemente urbanizzate dove
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possono provocare ingenti danni e date le modeste pendenze del territorio le velocità di deflusso sono limitate.
La Fossa Calda presenta incapacità di deflusso nel tratto a monte della congiunzione con il Rio Santa Barbara (Bacino Fossa Calda 1), le acque di esondazione, in destra e in sinistra idrografica, corrono in direzione ovest lungo le linee di massima pendenza. Il tratto dalla confluenza con il Canale di Rimigliano Orientale all’immissione del Rio Santa Barbara risulta capace di far transitare le portate di piena grazie all’effetto di laminazione delle portate dovuto alle esondazioni che si verificano a monte.
Il Canale di Rimigliano Centrale è totalmente incapace di far defluire le portate di piena a causa della limitata capacità di sollevamento dell’impianto idrovoro e alle pendenze di fondo praticamente assenti. Al Rimigliano Centrale, trovandosi nella zona più depressa del territorio, giungono inoltre le acque di esondazione del Canale di Rimigliano Orientale. Il Canale di Rimigliano Orientale è anch’esso interessato da importanti esondazioni, specialmente nel tratto dall’immissione con la Fossa Calda alla linea ferroviaria. Nel tratto a monte della linea ferroviaria dato il più ridotto valore della portata e grazie alla presenza di pendenze più elevate il corso d’acqua risulta verificato per il tempo di ritorno trentennale. Il tratto a valle dell’immissione con la Fossa Calda il Canale di Rimigliano Orientale risulta più efficiente al deflusso delle portate di piena, ma è dovuto solo alla forte riduzione delle portate causate dall’esondazione dei tratti di monte.
Va ricordato che il Canale di Rimigliano Orientale nel tratto all’estremità di monte, funziona di fatto per tempi di ritorno 200 e 500 anni da “scolmatore” del Botro ai Marmi nonostante sia stato disconnesso idraulicamente da molti anni. Le esondazioni del Botro ai Marmi infatti si riversano nel canale di bonifica di fianco, come ravvisato nella modellazione con Flo2d del Botro ai Marmi avvenuta nello studio idrologico idraulico a supporto del piano strutturale.
Gli idrogrammi esondati dal Botro ai Marmi che si riversano nell’alveo del Canale di Rimigliano Orientale sono inseriti correttamente nella sezione di estremità nel modello Flo-2d.
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8. PROPOSTE D’INTERVENTO
Le proposte di intervento per ridurre le criticità riscontrate sono:
1) Potenziamento del reticolo minore nella zona del Podere Fossa Calda, Podere di Rimigliano e Podere
Sveva Manfredi per allontanare dalle zone edificate e/o di futura edificazione le acque di esondazione.
2) Potenziamento del sistema terminale della foce, attraverso la realizzazione di un nuovo impianto idrovoro.
La zona in prossimità della foce risulta il punto nevralgico per l’efficienza di deflusso della rete, gli elevati livelli del mare raggiunti durante le mareggiante infatti impediscono il corretto smaltimento delle acque e i livelli liquidi nei canali sono notevolemente rigurgitati. Tale effetto si avverte non soltanto nel più depresso Canale di Rimigliano Centrale, ma anche nel Canale di Rimigliano Orientale.
Potenziare la stazione di sollevamento “La Torraccia” sul Canale di Rimigliano Centrale non porterebbe a
nessun vantaggio concreto, in quanto le acque sollevate indirizzate nel Rimigliano Orientale non sono smaltite efficacemente verso il mare rendendo nullo l’effetto benefico del sollevamento. Comportamento che viene ravvisato dalle elaborazioni eseguite, ma anche dalle osservazioni delle persone che abitano nei pressi della foce raccolte durante i sopralluoghi e rilievi effettuati.
La proposta che viene fatta è di realizzare una nuova stazione di sollevamento che serva sia il Canale di Rimigliano Centrale che il Canale di Rimigliano Orientale, ma che possa recapitare direttamente in mare attraverso una condotta forzata o un canale sopraelevato. Tale sistema potrebbe funzionare a scolo intermittente per il Canale di Rimigliano Orientale, ovvero solo nei casi in cui il mare impedisce il deflusso e il livello delle acque si porta ad un valore di soglia. Per il Canale di Rimigliano Centrale invece dovrà funzionare senza interruzione in quanto lo smaltimento delle sue portate può avvenire solamente per scolo meccanico.
Come rappresentato nella figura seguente il sistema di sollevamento potrebbe essere ubicato in corrispondenza o nelle vicinanze dell’attuale impianto idrovoro. Il collegamento tra il Canale di Rimigliano
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Orientale e l’impianto può avvenire tramite la costruzione di un piccolo tratto di canale alimentato da una soglia sfiorante posta alla quota di soglia come sopra detto.
La condotta forzata o il canale sopraelevato bypasserà tutto il sistema della foce per scaricare direttamente in mare dopo aver attraversato Viale della Principessa.
Figura 13 - Ubicazione intervento proposto
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Figura 14 - Particolare dell’intervento proposto
Tale sistema correttamente dimensionato produce notevoli benefici per il tratto di corso d’acqua a valle della stazione di sollevamento, ma comporta vantaggi a tutta la rete a monte in quanto sarà meno condizionata dai livelli del mare e quindi più libera di defluire. Ulteriori vantaggi si avranno anche per il Canale Allacciante che durante il funzionamento dell’impianto idrovoro, smaltirà più agevolmente i deflussi in mare trovando una foce meno impegnata dal punto di vista idraulico.
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1 commento:

Anonimo ha detto...

Perché non ci hanno mai comunicato questa bella notizia ?
Sarremmo stati tutti molto, mooolto, più tranquilli.
E poi il canale o la condotta chi la fa? su terreno di chi?
Che baggianata!

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