giovedì 20 novembre 2014

Officina Bensi - Un'occasione irripetibile mancata per San Vincenzo.


Una meraviglia che avrebbe potuto essere l' "arengo" al coperto del paese. Quel luogo di ritrovo, di svago, ma più che altro di aggregazione e di confronto dei cittadini, al centro del borgo; quella "piazza cittadina" che a San Vincenzo è sempre mancata e che per sempre, ormai, mancherà.

Ci poteva venire tutto: sia al piano terreno che nei grandi soppalchi da realizzare, aperti, tutti in vista, ai piani superiori.
Spazio libero all'ingresso per ritrovo e incontri e chiacchiere, con adiacente sala polivalente trasformabile, a tre livelli di capienza, per concerti, proiezioni, riunioni, assemblee, consigli, conferenze, congressi, tavole rotonde, feste, meeting, e tutto quello che può interessare e aggregare i cittadini. E poi, d'intorno e sopra, caffetteria, libreria, biblioteca, sala di lettura, saletta di ascolto musica, ludoteca per bimbi in età di asilo, spazio espositivo libero e ogni altra funzione di cui si fosse avvertita l’esigenza, anche temporanea e provvisoria, da far organizzare volontariamente anche in autogestione, ai cittadini e alle associazioni che l'avessero richiesta.
Ci poteva venire veramente tutto quello che manca a San Vincenzo..


  • 53 di
  • Marco E Barbara Stefanini vabbè due appartamenti al paese mancano
  • Alessandro Sentieri ... purtroppo c'è un problema di fondo... i soldi...
  • Claudio Paci beh se si pensa sempre ai soldi asfaltiamo e cementifichiamo tutto e non ne parliamo più.ma che discorso è?
  • Caterina Debora Franzoi Alessandro in che senso? se puoi esprimerti, ovviamente....
  • Rimigliano San Vincenzo Il Comune non se lo poteva permettere….. Mica vero!
    Non so quanto gli attuali proprietari l’abbiano pagato, ma sarebbe bastato, a suo tempo, che Giommoni nel “suo” PRG avesse previsto la “DESTINAZIONE PUBBLICA” dell’immobile, come d’altronde la sua stessa tipologia e consistenza CHIEDEVA DISPERATAMENTE che fosse fatto. 
    Poi, con quella destinazione, bastava pagare alla proprietà un equo indennizzo per un garage, ormai inaccessibile alle auto, in cattive condizioni, con tanti metri cubi, ma con non così poi tanti metri quadri. 400 mila euro? Direi più che remunerativi per la sua consistenza e condizioni attuali, ai prezzi correnti di oggi. Un prezzo che, visto l’oggetto e gli scopi, tutti i cittadini avrebbero pagato volentieri.
    Neppure 2/3 di quanto pagato, pronta cassa, a tutti i vari professionisti privati, per tirare faticosamente in fondo, a spese del Comune, il Piano privato di Rimigliano che a tutti interessava meno che proprio ai cittadini del Comune.
  • Claudio Paci Un luogo di incontro serve al turismo molto di più di seconde e terze case e negozi che fanno scendere ancora di più il valore delle case e il pregio della località turistica.
  • Alessandro Sentieri Posso esprimermi Caterina, il mio mandato è terminato, anche se, ovviamente, certi vincoli legati alla deontologia professionale per quello che è stato restano (ed è anche una questione di etica personale). Il problema l'ha ben identificato Rimigliano, i soldi sono quelli pubblici per acquistarlo e metterlo a disposizione della cittadinanza. Sono state fatte altre scelte. Qualcuno le condividerà, qualcuno meno. Sugli sprechi però sono completamente d'accordo. L'indennizzo ipotizzato da Rimigliano mi sembra molto molto basso e non in linea con i prezzi del mercato immobiliare, neanche quello attuale, praticamente immobile. Probabilmente fosse stato lui il proprietario sarebbe d'accordo con me… e credo che a quel prezzo il proprietario non l'avrebbe certamente venduto (e fosse stato mio, neanche io).
  • Alessandro Sentieri P.S.: e vorrei aggiungere che se solo si riuscisse ad incassare i crediti che l'ente vanta nei confronti di terzi (in particolare di una partecipata, nota a tutti) si potrebbe pensare anche di acquistarlo ora...
  • Caterina Debora Franzoi C'è una cosa che non so però: La destinazione pubblica di cui parlava Rimigliano San Vincenzo avrebbe comportato anche la proprietà pubblica o solo la destinazione d'uso?
  • Maria Antonietta Schiavina E invece ancora appartamenti...E vai!!! Abbiamo perso un'ulteriore occasione, ma facciamoci tutti un esame di coscienza ( me compresa). Cosa abbiamo fatto di concreto per cercare di cambiare le cose?
  • Alessandro Sentieri credo solamente la destinazione d'uso Caterina, si può prevedere la destinazione pubblica ma, ovviamente, non obbligare la proprietà a vendere all'ente, salvo agire con espropri (con indennità che puntualmente vengono riviste dal TAR su ricorso dei proprietari con ulteriore esborso da parte del comune - vedi nuova zona artigianale - e questo è un altro discorso che mi stupisco nessuno abbia ancora tirato fuori qua… )
  • Caterina Debora Franzoi Signora Maria Antonietta Schiavina, forse le sembrerà banale la mia domanda, ma quale esame di coscienza dovremmo farci tutti noi privati cittadini?
  • Antonio Baldanzini Ci sono luoghi,ambienti ed edifici che rappresentano l'anima della comunità,ossia l'identità socioculturale della città e dei cittadini che in nessun modo possono essere svenduti(cfr.artt.9,42 c.2 e 44 della Costituzione), bensì valorizzati e tutelati dai piani urbanistici,invero, approvati dalle maggioranze al governo locale di quel momento.Che dire anche del Paradisino,degli stabilimenti balneari,della mobilità urbana,del teatro Verdi,dell'ex asilo di Santa Cecilia,delle spiaggie libere che non hanno un minimo decente di attrezzature a fronte della tassa di soggiorno et similia?Manca nei fatti una cittadinanza attiva che si sappia opporre ai tanti arbitri perpretati dal 1949 in poi,sia perchè l'elettorato attivo vota,per la maggior parte, per tradizione,sia perchè la partecipazione all'amministrazione cittadina non è adeguatamente promossa,se non nelle sedi dei partiti,nonostante le tante parole.Qualcuno dice che ci meritiamo quello che siamo,per cui,credo,un'esame di coscienza andrebbe fatto davvero in nome di una democrazia partecipata e libera da condizionamenti di sorta.Questo,a me pare,successo e succeda a San Vincenzo.
  • Scilla Mantovani Il problema e????? Come brutto riusciranno a farlo diventare e sventrare la sua bellezza architettonica!
  • Vincenzo Tuvè Esattamente come hanno fatto diventare brutto il resto del paese...senz'anima, senza identità, senza storia....solo cemento scaraventato un po' ovunque.
  • Alberto Pezzi Qui si confonde l'uso con la proprietà: un immobile può tranquillamente rimanere privato ma avere destinazioni d'uso pubbliche, o meglio, di interesse pubblico. Senza contare le forme di partenariato pubblico-privato che in più parti d'Italia hanno permesso recuperi e rifunzionalizzazioni di contenitori dismessi.
    Appare patetica la classica scusa targata PD secondo cui "non si potevano fare che appartamenti"; i dati sullo sfitto e invenduto sono chiari e segnano la disfatta delle politiche di ipertrofia residenziale. 
    Cari governanti di pseudo sinistra fatevene una ragione: nella migliore delle ipotesi, vi mancano gli strumenti cognitivi per leggere la realtà. Nella peggiore, siete in malafede.
  • Sabina Manetti http://youtu.be/Pq-ktlkGIXA
    canto di protesta contro la cementificazione e speculazione edilizia per la difesa del litorale nel comune di San...
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  • Fulvio Somigli e invece... case e poi ancora case e sempre case e poi si rammaricano perché i giovani se ne vanno.
  • Cini Federico in quel punto cosi in pieno centro poteva essere una reale svolta anche per ricreare un pò di vita e sarebbe una cosa positiva anche per i commercianti... per tutti... penso che fra qualche anno questo paese sarà irriconoscibile... c'è più case che abitanti! che vergogna! ma chi permette tutto questo non si fa un esame di coscienza? pensate ai vostri figli! e ai vostri nipoti! che bel regalo gli lasciate! vivranno proprio in un bel posto!
  • Walter MacLamb Grande Alberto!
  • Alessandro Sentieri ... comunque, premettendo che a qualsiasi sanvincenzino sano di mente piacerebbe che l'Officina Bensi fosse un luogo pubblico, secondo me, la questione viene affrontata ragionando sempre sulle altrui proprietà, vorrei vedere se qualcuno di quelli che hanno scritto qua fosse il proprietario o l'ex proprietario cosa penserebbe...
  • Alberto Pezzi Sig. Sentieri, premesso che la proprietà privata è ormai garantita al di sopra della pubblica utilità, mi pregio rammentarle che una cosa è l'essere titolari di un bene ed avere diritto all'utile che ne deriva, altro è il decidere (o dovrei dire pilotare) le scelte di interesse collettivo in nome di una mera speculazione individuale. 
    Che oltretutto si risolve puntualmente in un flop commerciale (fatti salvi accordi con le malavite organizzate che trovano in simili operazioni utilissime lavatrici di denaro sporco) che -a ben vedere- non valorizza nemmeno il bene di partenza. 
    Dunque, mafie a parte, chi ci guadagna?
    Non la collettività, che vede sprecata un'occasione per la comunità. 
    Non il proprietario, che al netto di eventuali accordi con la malavita non ricopre nemmeno i costi di trasformazione. 
    Forse chissà, il solo a guadagnarci è il partitone a caccia di consenso tra le fila dei palazzinari.
    Ad maiora.
  • Alessandro Sentieri Sig. Pezzi, se si deve fare propaganda a prescindere facciamo pure. Ma allora perché non indignarsi a 360 gradi, scrivendo dei vari scempi che, a livello urbanistico, sono stati commessi in tutto il territorio della Valdicornia nel corso degli ultimi decenni. Io penso al Sig. Bensi, che ha passato una vita intera in tuta da meccanico, entrando in quei locali la mattina quando era ancora buio e uscendo la sera quando era già buio da un bel po', con le mani sporche di grasso e olio. Non trova che chiunque al posto suo avrebbe cercato di massimizzare il proprio profitto dalla vendita di quell'immobile? O forse per lei sarebbe stato più giusto che il comune lo avesse destinato ad utilizzo pubblico, spossessando di fatto il Sig. Bensi di un bene pagato in decenni di duro lavoro? E se lei fosse il Sig. Bensi scriverebbe le stesse cose? Poi se vogliamo dire che il Comune avrebbe fatto bene ad acquistare l'immobile, invece di spendere i soldi pubblici altrove quello è un altro discorso.
    P.S.: io non voto partitone, nè partitino, nè partituccio, aborro la politica in quanto la considero, insieme alla religione, l'origine di tutti i mali che ci affliggono
  • Rimigliano San Vincenzo Se qualcuno fosse il proprietario, cosa penserebbe....... ?
    Se il Comune non avesse previsto nel PRG (senza avere alcun obbligo a farlo, anzi...) che una vecchia Officina ad un solo piano, in scadenti condizioni, potesse triplicare o quadruplicare la superficie calpestabile, diventando negozi, uffici, appartamenti ecc.....
    Io proprietario di questa vecchia officina ormai superata e pressoché inusabile, senza possibilità realistica di reddito, ma con carissimo IMU e bisognosa di costosa manutenzione..... Che avrei pensato?
    Avrei pensato che se trovavo qualcuno che mi dava 400 mila euro per quell'altissimo e inusabile stanzone, vincolato a restare officina o a divenire di uso pubblico, potevo mettere un cero alla madonna, e prenderli di corsa.
  • Alessandro Sentieri ... non capisco bene però, se ne parla con rimpianto quasi come se si trattasse di un monumento storico e poi lo si definisce inusabile stanzone... dai Rimigliano , io ti ammiro (non sempre lo ammetto) per le tue idee, ma stavolta non me la racconti. Se fosse stato tuo è il Comune avesse fatto un atto del genere saresti andato dal tuo avvocato e avresti presentato un bel ricorso al TAR, come hanno fatto, per esempio, i proprietari della nuova area PIP, che si sono visti riconoscere una maggiore indennità di esproprio pari a circa 1.000.000 di eurozzi, pagati (per ora, e per le aziende che non ci sono più, aimè per sempre) dai cittadini. Ma di questo argomento scomodo non parla mai nessuno. Servirebbe un pò più equilibrio, forse...
  • Rimigliano San Vincenzo Evidentemente non ci si capisce. 
    Il valore di mercato di quello stanzone a un solo piano con destinazione urbanistica di Officina erano quei 400 mila o anche meno FINCHE' il Comune non ha deciso (senza obblighi di sorta) che ci si poteva fare quattro piani e cambiare drasticamente le destinazioni.
    E' il Comune che ha regalato generosamente e contro i propri interessi questo plusvalore.
    Non era mica obbligato a farlo. Anzi era sconsigliatissimo, farlo.
    E se non faceva questo regalo, il proprietario come avrebbe dovuto reagire? Denunziare il Comune al TAR perché non gli voleva regalare questo incremento di valore? Ma via!
  • Alessandro Sentieri ... in quel caso non credo avrebbe potuto. Però, giusto per avere l'ultima parola  ma siamo proprio sicuri che gli attuali proprietari, dopo aver pagato quello che hanno pagato l'immobile (molto più dei 400.000) e con la previsione di spenderne forse il doppio per ristrutturare, se la sentano di affrontare un investimento di tale portata col mercato immobiliare ai minimi storici, con un invenduto complessivo così pesante (esempio, in Via Matteotti ci sono due immobili nuovissimi dove non mi pare siano state vendute molte unità). A me la situazione ricorda molto quella dell'ex caserma dei carabinieri... Pensateci un po'.... E comunque, lo ribadisco, il Comune li avrebbe anche i soldi per comprare ORA l'edificio, se si decidessero a riscuotere i crediti...
  • Rimigliano San Vincenzo Oggi purtroppo è un altro discorso. Ma perché ci siamo arrivati a questo punto?
  • Caterina Debora Franzoi Sig. Antonio Baldanzini ho letto stamani il suo commento ma riesco a risponderle solo ora, tornata dal lavoro e ahimè ancora febbricitante. Non ho avuto la possibilità, né la giusta concentrazione, durante il giorno, di formulare una risposta precisa, tuttavia ci provo ugualmente. Vorrà scusare se non sarò particolarmente esaustiva, ma lo stato di influenza in cui verso non mi consente di fare meglio. Lei esorta la cittadinanza affinché vi sia una partecipazione attiva, alle scelte dell'amministrazione. Su questo nulla da dire. Ha inoltre citato alcuni articoli della Costituzione e su questo, con me, va a nozze.. Tuttavia, rimanendo alla carta fondamentale del nostro Stato, mi viene da pensare che la stessa sancisca responsabilità degli organi rappresentativi e di governo, sancisca la sovranità del popolo, il diritto al voto e il divieto del mandato imperativo e tanti tanti altri principi che basterebbero ad aprire un civile confronto sulle scelte fatte dalle varie amministrazioni che si sono succedute negli anni e che hanno cambiato in maniera irreversibile l'immagine del nostro territorio e conseguentemente anche la vita dell'intera comunità. Ora, chiedere per questo che ognuno si sottoponga ad un proprio esame di coscienza mi pare un tantino esagerato,. In fondo quale errore potrà mai avere commesso, questa collettività che probabilmente, è vero, (è veramente vero?) non ha partecipato molto attivamente, alla vita politica del paese, ma che ha sempre confidato in una capacità politica e amministrativa di organi legittimamente eletti che, in forza del mandato ricevuto, avrebbero dovuto difendere gli interessi comuni, dell'intera collettività, sopra ogni altro interesse magari di singoli privati? Per quanto sia auspicabile che la comunità intera debba o possa partecipare attivamente alla vita politica del paese, credo, ne sono anzi certa, che comunque, in assenza di tale partecipazione, gli organi di governo non possano abdicare al proprio ruolo e debbano essere i garanti del benessere collettivo. In fondo è solo questione di coscienza politica.
  • Vincenzo Tuvè Alessandro è chiaro che ora, chi l'ha comprato, ci vuole fare profitto. Il problema sta a monte, come dice giustamente Rimigliano...
  • Alessandro Sentieri ... chi l'ha comprato non ha interesse a ristrutturare. Non sono un professionista del settore edile, ma credo che un immobile così problematico richiederebbe interventi tali che la vendita delle unità immobiliari ottenibili non sarebbe sufficiente, in un mercato come quello attuale e con prospettive di ripresa abbastanza velleitarie, neanche a rientrare dell'investimento. Io un'ideuzza ce l'avrei... un cenno l'ho scritto sopra, del resto un pò di ruggine e qualche impalcatura anti calcinaccio ci sono già...
  • Walter MacLamb E$$sendo assodato che ci sono residui attivi di cui pare nessuno intende parlare davvero e che pare sia vicino un accordo con ASA a stralcio parziale del debito contratto con la P.A. sanvincenzina (quanto ciò sia morale è una cosa su cui discutere perchè con tale metodo si possono concordare "rimbor$i de facto" a fronte di errori ammistrativi di cui magari potrebbero rispondere i singoli politici).
    Tra quei milioni nascosti tra le pieghe, e che riguardano privati debitori, ci stanno magari i soldi per COMPRARE ANCHE ORA quel manufatto! Allora siamo circondati da privati di cui curare gli interessi a dispetto del mandato pubblico di rappresentarci? A che servono i molti professionisti che curano già gli interessi di privati?
  • Alberto Pezzi Poi sarei io a fare propaganda: l'immagine del sig. Bensi equiparata a quella del 'buon selvaggio', e la totale mancanza di nesso logico tra le sue fatiche di meccanico e la rendita immobiliare la pongono di diritto nell'olimpo del politichese arcaico.
    Chapeau.
    Se poi vogliamo parlare di urbanistica (e qui, modestamente, me ne intendo essendo architetto ed urbanista) allora potremmo ragionare sulla scelta discrezionale di ipertrofizzare la cubatura su quel lotto, ma ancor di più su come far capire agli attuali proprietari che i denari che credono di poter ancora fare su quell'area siano in realtà pura fantascienza, o ancora si potrebbe cercare di ricondurre l'intervento nell'alveo di qualche fondo strutturale europeo per finalità di autentica promozione territoriale. Ma la mia è solo propaganda, certo.
  • Walter MacLamb C'è da dire che giuste le consederazioni che fai, Alberto, ho idea che la meravigliosa fonte di guadagno intravista qualche anno fa sia all'esaurimento. Non è peregrino pensare che, una offerta congrua (ma non come quella sognata in origine alla vendita al fortunato che aveva soldi e intraprendenza oltre che assicurazione di potersi "allargare") toglierebbe un gran peso ai potenziali investitori che potrebbero adottare la strategia della ex Caserma dei CC davanti alla chiesa. Lasciar degradare il manufatto così come quello che vedeva cadere le persiane sui passanti di corso Italia. Essere ciechi nel non vedere e capire o essere consapevoli e consenzienti? Bella domanda quella di Alberto!
  • Walter MacLamb Naturalmente come A.S. faremo quanto è umanamente possibile per correggere la situazione... e come minimo mettere in luce eventuali "manfrine o omissioni" che riguardassero i SOLDI DI TUTTI!
  • Alessandro Sentieri Arch. Pezzi della sua voglia di fare polemica sinceramente me ne infischio. Se legge il mio ultimo post forse capirà cosa penso della vicenda officina Bensi. Alla cifra che l'attuale proprietà ha pagato l'immobile qualsiasi intervento di ristrutturazione sarebbe anti economico. E probabilmente lo sarebbe anche se gli fosse stato regalato. Questo se vogliamo parlare di numeri, di costi e ricavi, nello specifico, essendo il sottoscritto commercialista e quindi abbastanza dentro la materia. Più conveniente aspettare qualche anno, in modo che l'immobile degradi irreparabilmente, nella speranza che il mercato riprenda vigore (come ciclicamente economicamente parlando avviene sempre), demolire e ricostruire ex novo. Magari ricevendo in regalo qualche metro cubo, come già successo il precedenti situazioni.
    ... e pensare, lo ribadisco, che basterebbe incassare il credito vantato nei confronti di una partecipata, come indicato con insistenza dal sottoscritto in sede di approvazione del bilancio preventivo 2014 dell'ente e riportato anche nella relazione del revisore per avere la provvista necessaria a comprarlo...
  • Walter MacLamb E si ritorna a bomba... quindi è una questione di scelte politiche. Proprio nel momento in cui il propugnatore del porto suggerisce provocatoriamente di vendere le FUCINI per riparare il comune. Forse la stessa provocazione è funzionale a legittimare un disinterersse di parte pubblica all'acquisto e il riutilizzo dell'officina! Alzate e schiacciate e noi di qua dalla rete presi a pallate?
    23 h · Mi piace · 2
  • Rimigliano San Vincenzo Questa destinazione pubblica per attività multidisciplinari, libere, informali, era stata immaginata e iniziata dallo stesso Mauro Bensi che negli ultimi anni aveva con partecipazione ospitato nell’officina, concerti musicali, spettacoli, dibattiti, mostre, performance.
    Non so se qualcuno del Comune lo abbia mai sondato per un’eventuale cessione legata a un progetto (poteva pensarci lo stesso Giommoni) di piccolo Beaubourg Sanvincenzino.
    Credo che, con un serio progetto del genere, il personaggio avrebbe
    aderito a una proposta ragionevole.
    Suppongo invece che nessuno in Comune abbia mai preso in considerazione questa idea, in tempo utile, fornendo al contrario all’immobile nuove superfici utili e nuove destinazioni speculative.
    Di questo, a mio parere, debbono portare un notevolissimo rimorso gli amministratori e i tecnici del Comune, ma anche, sia pure in misura assai minore, noi tutti che, o perché poco informati, o per pigrizia, abbiamo fatto poco o nulla perché tutto questo non accadesse. 
    Eppure conoscendo i nostri polli c'era quasi la sicurezza di come sarebbe finita. 
    - - - - 
    https://www.youtube.com/watch?v=12eT24aKj8k

    performance nell'officina bensi di san vincenzo
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  • 23 h · Mi piace · 4
  • Alessandro Sentieri però l'atmosfera post industriale dell'officina è più cool
  • Rimigliano San Vincenzo Lasciandola così come è ora, ci si potrebbe ambientare: "Mad Max - Oltre la sfera del tuono"
    22 h · Mi piace · 2
  • Rimigliano San Vincenzo Altrimenti: "Fuori in 60 secondi" oppure "La fine del gioco"
  • Walter MacLamb il Pickup potrebbe essere quello di "Pietrino"?
  • Antonio Baldanzini Sig.ra Caterina Debora Franzoi,convengo con lei che gli organi di governo eletti democraticamente devono governare,per il Comune secondo programma.Tuttavia la sovranità popolare può e deve potersi esprimere ed anche opporsi ad atti e provvedimenti che ritiene lesivi di un qualche diritto e/o interesse legittimo collettivo con interrogazioni,petizioni,proposte e se del caso con opposizioni amministrative e anche giurisdizionali.Peraltro tutto ciò è previsto da tempo,oltre che dalla legge nazionale, dallo Statuto comunale,in specie al Capo II,che benchè inviato decenni fà a tutte le famiglie di San Vincenzo,a me pare non molto attuato concretamente da parte dei cittadini sanvincenzini.Sicuramente anche per fiducia nei propri eletti epperò mi lasci pensare anche per una omessa benchè dovuta promozione di una cultura di partecipazione attiva all'attività amministrativa comunale che a me,tuttavia, non pare esserci stata nè esserci,all'oggi, nei termini suddetti.
    21 h · Mi piace · 2
  • Alberto Pezzi Dott. Sentieri voglia perdonare il mio gusto per la polemica, ma da un uomo di economia fa sorridere leggere affermazioni secondo cui 'il mercato si riprende...sempre': provi a presenziare a qualche convegno/fiera/conferenza sul futuro della città e l'uso del territorio e imparerà che, lo dicono le stesse associazioni di categoria dei costruttori, il mercato immobiliare post crisi non tornerà ad essere più quello a noi noto fino a 4/5 anni fa.
    Quindi c'è poco da sperare in un crollo della struttura che apra la strada alla realizzazione (e piazzamento sul mercato) del 300% della superficie esistente.
    Questo sotto il profilo tecnico. 
    Sotto il profilo etico, sperare nel crollo di un edificio che ancora potrebbe essere salvato è fatto che si commenta da solo, non c'è bisogno che io qui mi perda in quelle che , Sì, sarebbero inutili polemiche.
  • Walter MacLamb Forse c'è un fraintendimento sul deterioramento. L'ipotesi non è un auspicio ma la conseguenza del mercato fermo. Più grave quello perpetrato, appunto quando il mercato non era fermo, e cioè aver lasciata al lento degrado la ex caserma CC (che costrinse l'allora sindaco a emettere ordinanza per far effettuare la messa in sicurezza le finestre che davano sulla pubblica via). Il degrado, quale metodo per ottenere "aggiunte" non deve essere lo strumento che sfruttando la cattiva immagine che si propone al pubblico. Però potrebbe ancora funzionare... anche se, a vedere il comune in che condizioni è, non sembra essere stato un gran stimolo... da qualche lustro!
    14 h · Mi piace · 1
  • Alessandro Sentieri Arch. Pezzi, non so, ma ho come l'impressione che lei abbia letto male, forse proprio per quel gusto della polemica (ad ogni costo, aggiungerei io) al quale lei stesso fa cenno. IO non auspico nessun crollo. FORSE la proprietà, della quale IO (non so lei) non conosco le (legittime?) aspirazioni, sì. IO non ho espresso alcuna certezza, come lei sostiene, ma semplicemente ipotizzato, utilizzando termini che dovrebbero permettere di capirlo bene ("credo", "speranza" - non mia, forse della proprietà) uno scenario presunto e da me non certamente auspicato, ma basato, questo sì, su passate esperienze verificatesi a San Vincenzo. Non pretendo che il mio italiano sia chiaro e facilmente comprensibile (forse dovrei prendere qualche ripetizione di grammatica), ma le sarei molto grato se evitasse, in futuro qualora ce ne fossero ulteriori occasioni, di mettermi in bocca (anzi nella tastiera) parole che non ho scritto e concetti che non ho espresso. Grazie e buona polemica.
  • Caterina Debora Franzoi Sig. Antonio Baldanzini sono assolutamente d'accordo con quanto da lei scritto e, peraltro, da me precedentemente auspicato. La ringrazio comunque per aver chiarito ulteriormente. Ciò che ho trovato inappropriato era quel richiamo "all'esame di coscienza", richiesto alla collettività.
  • Rimigliano San Vincenzo E allora, alla fine di questa conversazione, QUAL'E' IL SUCCO che se ne può forse trarre?
    1..) Che il 99,5% di chi ha visto o è intervenuto si dice a favore di un uso pubblico dell’ex officina Bensi, come centro di quartiere cittadino.
    2..) Che la dest
    inazione urbanistica dell’immobile a scopi privati di tipo speculativo, è stato un grave errore.
    3..) Che, tuttavia, ad oggi, complice la crisi epocale del mercato immobiliare, i giochi non sono ancora del tutto chiusi.
    E QUINDI COSA POTREBBE ANCORA ESSER FATTO ?
    4..) Se anche la nuova giunta e, in particolare il sindaco e l’assessore
    all’urbanistica Roventini fossero in sintonia col pressoché unanime sentimento popolare, potrebbero tentare un recupero dell’immobile ai fini pubblici.
    COME?
    5..) Non certo in modo brutale, privo di cautele, e poco furbo, come fatto nel caso del Paradisino, esponendo così il Comune a pericolose richieste di risarcimento.
    E ALLORA COME?
    6..) Sfruttando intanto, nei limiti del possibile, le osservazioni al PS a questo fine
    7..) Intavolando con la proprietà una trattativa che, prendesse atto: 
    a) delle mutate condizioni di mercato, e in particolare della quasi totale attuale assenza di domanda per appartamenti di quella tipologia e la scarsissima domanda anche di negozi e uffici.
    b) della necessità della proprietà di poter prorogare la durata dei tempi di intervento
    c) dei gravi problemi per la proprietà nel caso di atteggiamento “non collaborativo” da parte del Comune
    PER QUALI FINI?
    8..) Una trattativa che potesse condurre a cedere l’immobile al Comune ad un prezzo concordato e RAGIONEVOLE che azzererebbe probabilmente il profitto atteso, ma eviterebbe alla proprietà eventuali maggiori e possibili perdite.
    9 h · Modificato · Mi piace · 3
  • Alessandro Sentieri ... non vedo come si possa non darti ragione Rimigliano... e insisto (scusate la pedanteria) sul fatto che i soldi ci sarebbero anche, basterebbe incassarli (in modo da non ricorrere al solito mutuo Cassa depositi e prestiti)
  • Alberto Pezzi La proprietà potrebbe essere anche agevolata nel suo atteggiamento collaborativo mediante strumenti finanziari di partenariato pubblico - privato: project financing e ricorso a fondi strutturali europei, per esempio.
  • Alberto Pezzi Entrambe vie non facili da percorrere, ma che proverebbero la volontà dell'ente di non vessare alcuno, senza limitarsi a comprare un bene attualmente sopra-valutato.

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