mercoledì 18 gennaio 2017

Collaudo del porto - Loro son contenti - Noi siamo allibiti.

Comune di San Vincenzo
La Giunta
VISTO il certificato di COLLAUDO del PORTO che dichiara le opere collaudabili, (ma evidentemente NON VISTE le palesi  incongruenze, contraddizioni, antinomie, illogicità e discrepanze contenute nel collaudo stesso.)
DELIBERA
Di dichiarare ammissibile il Certificato di Collaudo Tecnico Amministrativo dei lavori di progettazione esecutiva, realizzazione e gestione dei lavori di ampliamento e ristrutturazione del Porto Turistico di San Vincenzo
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Si tratta di un’accettazione che lascia letteralmente allibiti e che, visti gli evidentissimi e rilevantissimi riflessi patrimoniali deleteri per le finanze comunali (danni erariali) che tale accettazione, se confermata, comporterebbe, questa non potrà certo restare priva di conseguenze.

Basti ricordare infatti, come dalla semplice lettura del collaudo
(vedi) e degli ordini di servizio allegati, (vedi) anche ai non informati salti subito agli occhi quanto segue:

1) Durante buona parte dei 2.403 giorni delle “sospensioni dei lavori” fatte proprie dai collaudatori, senza peraltro citarne i dati di sottoscrizione e le motivazioni, risulta dagli stessi documenti allegati al collaudo che la ditta ha invece lavorato a pieno regime.
E nonostante che ciò risulti perfettamente provato e noto a tutti, questa anomala circostanza è stata totalmente ignorata e taciuta nel collaudo, e inoltre questi periodi di “più che anomale” sospensioni sono stati egualmente e totalmente esclusi dal conteggio dei giorni di lavoro impiegati dalla ditta, con la conseguenza che la “fine dei lavori” risulta avvenuta in tempo utile (senza quindi alcuna penale dovuta) anziché in grave ritardo.
E’ accettabile tutto questo? No è assolutamente inaccettabile e clamorosamente non collaudabile.

2) Lo stesso collaudo attesta che: non è stata rispettata una delle motivazioni e condizioni della variante che fu concessa dal Comune all’appaltatore e cioè la importante REALIZZAZIONE DEL COSTOSO IMPIANTO FOTOVOLTAICO per la produzione di energia elettrica, previsto, confermato e compreso negli elaborati grafici della variante di consistenza finale di cui alla delibera della G.C. n. 215  del 22.12.201 (qui).
Ma nel collaudo non se ne trae poi  alcuna conseguenza, e neppure viene ordinato alla ditta di eseguirlo questo impianto, come fatto per altri lavori mancanti o difettosi. Trascurando incomprensibilmente il NOTEVOLE RISPARMIO conseguito dalla ditta e il NOTEVOLE DANNO erariale subito dal Comune a seguito della mancata realizzazione e disponibilità di quell' impianto.
E’ accettabile questa circostanza? No è assolutamente inaccettabile.
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Sul  punto (1) qualcuno alla ricerca disperata (e visto il ruolo, incomprensibile) di possibili giustificazioni ha balbettato che in caso di sospensione “parziale” dei lavori, il conteggio dei giorni debba essere completamente fermato, ma che la ditta possa continuare tranquillamente a lavorare sulle opere non sospese. Bene chiariamo subito che si tratta di solenne sciocchezza. Non è vero! Infatti:

A) Intanto nel collaudo non si parla affatto MAI di “sospensioni parziali”, e nel caso i collaudatori  (sempre precisissimi) l’avrebbero certamente fatto presente. Addirittura  - caso più che anomalo - non si allegano, né si citano i pur indispensabili “verbali di sospensione”, chi li avrebbe sottoscritti e in che date. Nulla di nulla. Nacht und Nebel. L’unica cosa certa che risulta dal collaudo è che non si tratta di sospensioni parziali e che la parola PARZIALE è totalmente assente nel collaudo.

B) Durante alcune sospensioni, tipo quella di 334 giorni, dal nov. 2009 all’ott. 2010 i lavori portati avanti dalla ditta in vista dell’inaugurazione del porto e successivamente, risulta da innumerevoli prove che siano stati  (specie nella primavera-estate 2010) TUTTI quelli in appalto (opere foranee, moli di sopraflutto e sottoflutto, bacino, cantiere, autorimesse, edifici commerciali, piazze). Altro che sospensione parziale.

C) E poi, se anche ora dovessero saltare fuori, magicamente, degli inediti verbali di sospensioni parziali,  mai citati dai collaudatori, nessuna norma consentiva comunque di non considerare ALMENO la quota parte proporzionale di giorni impiegati nelle opere non sospese. Né il capitolato speciale di quell’appalto, né le norme sui lavori pubblici. Anzi il codice degli appalti vigente all’epoca, fino al 2016, prevedeva espressamente che: “la sospensione parziale dei lavorii determina il differimento dei termini contrattuali pari ad un numero di giorni determinato dal prodotto dei giorni di sospensione per il rapporto tra ammontare dei lavori non eseguiti per effetto della sospensione parziale e l'importo totale dei lavori previsto nello stesso periodo.”
Quindi, anche nell’ ipotesi (pur inesistente) di sospensioni parziali, si dovrebbero comunque ridurre i 2.403 giorni totali ad un numero assai inferiore, proporzionale ai soli lavori parziali effettivamente sospesi e non eseguiti dalla ditta; e, vista la mole impressionante di lavori NON EFFETTIVAMENTE SOSPESI, le conseguenze sul conteggio dei giorni e quindi dei ritardi e quindi delle penali sarebbero rilevantissime.

Sul  punto (2) nessuno è riuscito nemmeno a balbettare qualche possibile giustificazione.
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Pertanto sarà proprio il caso che qualcuno del Comune si decida ad assolvere il dovere ineludibile di chiedere conto di queste anomalie del collaudo e pretendere che siano validamente giustificate o corrette, visto la loro evidente gravità e visto le gravi conseguenze che appaiono comportare in tema di danno erariale.

Tutti i particolari del collaudo
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2016/12/alt-richiamate-i-collaudatori-del-porto.html

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Approfondimento sul punto 2) Mancata realizzazione dell'impianto Fotovoltaico.
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Questo è l'impianto fotovoltaico che doveva essere realizzato per alimentare i servizi del porto. Un impianto da 34 KW con 144 pannelli posti sulle coperture. Un grosso impianto. Molto importante, utile e costoso.
Era una delle condizioni richieste dal Comune per approvare la variante in corso d'opera richiesta dalla ditta appaltatrice.
Il progetto era stato inserito quindi nella variante al contratto di appalto e successivamente confermato e compreso negli elaborati grafici della variante di consistenza finale di cui alla delibera della G.C. n. 215 del 22.12.2014. 
Infatti era compreso anche fra gli allegati delle Relazioni finali sia del dirigente Responsabile Unico del Procedimento, sia del Direttore dei Lavori. Oltre naturalmente ad essere fra gli allegati della delibera di Giunta finale 215/2014.
PECCATO CHE L'IMPIANTO NON SIA MAI STATO REALIZZATO
Perché? non si sa. Forse la ditta non ne aveva voglia.
I collaudatori ammettono che faceva parte integrante del progetto e dell'appalto e che era addirittura una delle condizioni imposte per l'approvazione della variante. Tuttavia la ditta non l'ha mai realizzato. E allora...... Pace e bene e così sia.
Ma ordinare alla ditta di eseguirlo? oppure applicare una penale corrispondente al costo del mancato impianto? No. Come mai? Non si sa o non si dice. Forse non sarebbe elegante. Quindi l'opera viene collaudata nonostante manchi un'importante e costoso impianto, previsto dal progetto e dall'appalto.
BENISSIMO.... E il Comune che fa?
Approva tutto (con delibera di G.M. 274/2016) senza problemi e accetta il Collaudo, rinunziando senza rimpianti e senza contropartita a quell'impianto che pure aveva richiesto come condizione irrinunciabile.
INCOMPRENSIBILE e INCONCEPIBILE. Ma può davvero finire così?

































- - - - Progetto Fotovoltaico
http://159.213.113.213:8080/jattiwebsanv…/AttiPubblicazioni…
- - - - Relazione finale RUP Filippi con allegato fotovoltaico
http://159.213.113.213:8080/jattiwebsanv…/AttiPubblicazioni…
- - - - Relazione finale DL Marini con allegato fotovoltaico
http://159.213.113.213:8080/jattiwebsanv…/AttiPubblicazioni…
- - - - Delibera GC 215/2014 Presa d'atto finale con fotovoltaico
http://159.213.113.213:8080/jattiwebsanv…/AttiPubblicazioni…

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