domenica 10 febbraio 2013

Dalla cronaca locale - Epopea di un porto, di un sindaco, di un presidente, di un rappresentante in loco e di un arrosto.










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Per chi non conoscesse la storia dell' "arrosto", la può trovare qui (Storia n.5)
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2009/06/storie-di-paese-1.html

Misteriosi lavori nel fosso delle Prigioni - Segreto di Stato ? (nuovi sviluppi)


Qui sotto gli articoli tratti da "Il Tirreno" 
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11 dic. 2011

25 gennaio 2012

29 gennaio 2012

Il chiarimento al prossimo consiglio annunciato dall'assessore non c’è più stato ed il Comune, trascorso un anno,  spera nell’oblio. 




Nel primo articolo del Tirreno dell'11 novembre 2011, 
Cosimi dice testualmente:
«Tali lavori - sono stati eseguiti da Sales per conto del Comune come scomputo degli oneri di urbanizzazione per la lottizzazione Sales in zona Santa Costanza. L’idea era di realizzare un percorso pedonale che congiungesse la spiaggia all’area camper situata proprio a Santa Costanza. Il percorso pedonale sarebbe dovuto essere in legno.».

Filippi al contrario afferma nell'articolo:
«Sul letto del fosso non è stato gettato cemento. Diciamo che c’era già un qualcosa realizzato dal Comune negli anni ’80. Ma i lavori non si sono bloccati, non sono mai iniziati».

Anni ottanta? ..... Tsk, tsk. !!


L' Ordinanza misteriosa, (oggetto: regolamentazione del traffico....) sconosciuta all'Assessore, emessa a tamburo battente da Ghelardini, sulla base di un fax firmato da un tizio della Sales, arrivato all'ora di merenda del 4 febbraio  2011. 
Fax della Sales che, a sentire i Comune, parrebbe essere la sola "autorizzazione" esistente di un lavoro in cemento armato fatto nell'alveo di un fiume, sicuramente dopo il febbraio 2011. 
Altro che anni ottanta!

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Ecco qui sotto tre fotografie scattate da un cittadino il giorno 12 febbraio 2011 (quattro giorni dopo l'ordinanza) che documentano le opere in cemento armato eseguite nell'alveo demaniale di un fiume, dalla Sales, senza che all'assessore risulti l'esistenza di alcun permesso e che, anzi, ne abbia mai sentito parlare. Lavori che avrebbero bisogno dei permessi di Comune, Provincia, Autorità di Bacino, SoprintendenzaGenio Civile


Altro che "non è stato gettato cemento" altro che "lavori eseguiti negli anni Ottanta" .


Roba che il vigile edilizio, che giustamente denuncia il cittadino che cambia tre mattonelle rotte del marciapiede senza avere presentato la prescritta comunicazione di attività libera, avrebbe dovuto quantomeno indagare.
Invece NIENTE e l'assessore, più di un anno dopo essersi impegnato in Consiglio Comunale (vedi articolo del 25 gennaio) a dare spiegazioni su questi lavori assurdi e a lui sconosciuti, ancora tace.
USQUE TANDEM ?


martedì 22 gennaio 2013

Spiaggia di Rimigliano - Petizione a Provincia di Livorno e Comune di San Vincenzo



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lunedì 21 gennaio 2013

Massacro della spiaggia di Rimigliano - Le domande che avremmo voluto fare ai responsabili

Il Tirreno – San Vincenzo – Articolo del 21.1.2013
Erosione, interventi solo dopo l’estate
Paolo Federighi
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In arancio le domande che avremmo voluto fare.
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Il piano antierosione previsto sulla spiaggia di San Vincenzo – con particolare interessamento del tratto a sud, sul litorale di Rimigliano – è un intervento di recupero dei sistemi dunali e riequilibrio del litorale, approvato dal consiglio regionale nel 2003. Finanziato con fondi regionali per 776mila euro, è sviluppato dalla Provincia in qualità di soggetto attuatore. Secondo l’assessore ai lavori pubblici e all’ambiente Elisa Cecchini, l’inizio degli interventi slitterà a dopo l’estate 2013 per permettere una più scrupolosa programmazione.
Gentile assessore Cecchini, come valuta alcuni degli interventi previsti a Rimigliano, che appaiono drammaticamente intrusivi, deturpanti e rischiosi, quali lo scavo con ruspe di profonde trincee, i chilometri di salsiccioni di ramaglie e di alte recinzioni che saranno eseguiti su tutti i cinque chilometri della spiaggia di Rimigliano ?

Michele Giunti, specialista in scienze forestali della società Nemo – che ha collaborato al piano esecutivo con Iris – è uno dei progettisti incaricati dalla Provincia: «Si tratta – spiega – di interventi di riqualificazione naturalistica e ambientale, sperimentati per la prima volta al mondo, che interesseranno soprattutto il tratto a sud del Comune di San Vincenzo, dove l’erosione si accentua.
Caro dott. Giusti, perché scegliere un ambiente unico e intatto come Rimigliano per sperimentare interventi che verranno "sperimentati per la prima volta al mondo"? Non le pare un azzardo? E se questo esperimento primigenio provocasse, come molti temono,  danni irreparabili, chi ci renderà il nostro Rimigliano?

Non pare affatto che a Rimigliano l’erosione si stia accentuando. Anzi, da un confronto delle foto aeree degli ultimi sessant’anni la spiaggia appare allungata e la vegetazione della duna rinfittita. Rispetto alle foto aeree del 1954, il miglioramento appare addirittura macroscopico (vedi ad esempio QUI le prove oggettive inconfutabili)Perché quindi continuare a parlare, contro la verità, di erosione che si accentua e di duna da ripristinare?

Sono interventi analoghi a quelli in atto alla Sterpaia, basati sull’utilizzo di legname derivante da materiale spiaggiato, da pini caduti e prelevato da interventi necessari di taglio della vegetazione del bosco. 
Davvero vuole paragonare lo stato disastroso della spiaggia della Sterpaia con lo stato quasi ottimale della sontuosa spiaggia di Rimigliano, che la stessa relazione dei progettisti definisce di profondità e dislivello ottimale?

Oltre al legname, sarà utilizzato il biotessuto in fibra di cocco, tutti materiali biodegradabili». «Vicino alla duna – prosegue Giunti – saranno collocati pali di legno e picchetti che proteggeranno l’ecosistema e contribuiranno a diminuire i varchi d’accesso attraverso le dune, segnalati con pannelli per indurre a comportamenti più rispettosi delle dinamiche naturali».
Perchè tralascia di dirci delle profonde trincee che saranno scavate con le ruspe, al piede della duna per interrarci i salsiccioni in fibra riempiti di legname, trincee che distruggeranno per sempre le radici sotterranee della vegetazione della prima duna (altro che passaggio dei trattori) ?

Giunti specifica che il taglio del bosco non sarà indiscriminato, ma di piccola quantità: «Per taglio del bosco, necessario ai fini naturalistici – dice Giunti – s’intende poche centinaia di piante, comunque pericolanti, il cui legno sarà utilizzato vicino alla duna, parallelamente alla linea di costa, e collocato all’interno di “salsicce” di stuoia riempite di sabbia, cippato (legno ridotto in scaglie con dimensioni variabili da alcuni millimetri a un paio di centimetri ndr) ottenuto in loco e posidonia. Il tutto sarà accompagnato da piantumazioni di specie arbustive e arboree.
Come mai sul progetto, le porzioni di bosco destinate  a taglio di diradamento per ricavare il legname necessario, sono decine di ettari ?
E come si farà a ricavare da poche centinaia di vecchi pini pericolanti tutte le migliaio di metri cubi di legname necessario per  i 400 metri di viminate, per i 2000 metri di cataste di legame e ramaglia, per 550 metri di biogabbioni, per i 3000 metri cubi di cordone antedunale e per tutto il resto che andrà ad ingombrare per anni la spiaggia di Rimigliano?

Le opere avranno una durata di 5, 10 o più anni, ma nel frattempo la duna si sarà ricostituita». Altri interventi riguarderanno la difesa della sughera, «ormai rara in questa zona – sostiene Giunti – attraverso i cosiddetti “sfolli”, consistenti nell’eliminazione di alcune piante di leccio al fine, appunto, di difendere la sughera».


Oltre ai comportamenti irrispettosi da parte degli uomini, secondo il tecnico forestale c’è un’altra importante causa dei danni all’ecosistema e dell’erosione: «Senza dubbio – conclude Giunti – il passaggio dei trattori dal piede dunale per effettuare le pulizie va a incidere su di esso scalzandolo, e rappresenta uno dei fattori principali di danno alla duna.
Non sarebbe stato più semplice, più logico e più razionale e più economico impedire al Comune ed al Consorzio Sabbia Etrusca questo dannoso comportamento che è continuato imperterrito fino a tutto lo scorso settembre 2012?
Inoltre, ci scusi, scavare con le ruspe profonde trincee nel "piede dunale" non le sembra un'azione cento volte più dannosa e criminale del passaggio dei trattori? Ma di cosa stiamo parlando? 

In più, quando si fanno le pulizie, il legno e la posidonia, spesso trattati come rifiuti, non vanno portati via ma lasciati dove sono, perché hanno una funzione centrale per il mantenimento dell’ecosistema dunale. Tra gli obiettivi basilari dell’intervento, infatti c’è anche la definizione di corrette modalità di gestione della pulizia sulle spiagge».
Non sarebbe stato più semplice, più logico e più razionale, e più economico impedire al Comune ed al Consorzio Sabbia Etrusca di trattare legno e posidionia  come rifiuti da portare a caro prezzo in discarica o da utilizzare per la costruzione della falsa duna di viale Marconi?
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Ecco qui sotto la spiaggia "da recuperare" che secondo la Provincia,  i progettisti (NEMO srl e IRIS sas), ed il Comune complice silenzioso e condiscendente, dovrà essere ridotta ad un campo di battaglia.
Questa è la zona, seicento metri a sud della foce del Botro a Marmi, dove è previsto il doppio intervento (scavo di trincee con interramento di salsiccioni in geotessile, cordone di legname sciolto ai piedi della duna e recinzione su megapali antivandalismo, in mezzo alla spiaggia)

Progetto di intervento nel Parco di Rimiglianodo: importo 774.000 euro - Provincia di Livorno Responsabile del procedimento Dott. Enrico Bartoletti - Funzionari  addetti Dott. Alessandro Bini Dott. Enrica Mori - Progettisti - NEMO srl - P.zza D’Azeglio, 11 Firenze; Dott. Leonardo Lombardi Dott. Michele Giunti Dott. Viviana Cherici - IRIS sas -  Via Volterrana 179-183 Cerbaia Val di Pesa (FI); ing. Maurizio Bacci ing. Stefano Corsi dott.Arnaldo Galleri.
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Riceviamo:
"Tutta la mia solidarietà al Vostro Comitato. Quanto ho letto nel Vostro allegato ha dell'incredibile: soldi pubblici sperperati per un lavoro privo di una motivazione logica e, per di più, di una qualsiasi motivazione scientifica. La naturalità dell'area verrà, infatti, inevitabilmente stravolta.
A mio avviso, il progetto presenta risvolti che possono essere spiegati solo nell'ambito di un tentativo di predisporre l'area per un futuro "ordinato" sfruttamento turistico della spiaggia stessa.
Cordialmente,
Prof. Folco Giusti
Dipartimento di Scienze Ambientali, Università di Siena,
Via Mattioli, 4, 53100 Siena"

6 febbraio 2012



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Effettivamente va detto che le spiagge della Normandia, a seguito degli interventi anti erosione eseguiti nel 1944 dalla provincia di Cherbourg, su progetto della "Rommel ingegneria naturalistica srl", si presentano ancor oggi in ottime condizioni.



domenica 20 gennaio 2013

Sanvincenzini affrettatevi - Occasione irripetibile da non perdere

(Per i primi otto che prenotano una villetta a Rimigliano, pare ci sia uno sconto del 2%)
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Il 28 dicembre scorso la Rimigliano srl ha presentato in Comune la prima richiesta di permesso edilizio per il primo podere di Rimigliano.
Per il rilascio dell'autorizzazione è necessario però che venga prima confermata l' "interpretazione Filippi" della norma (art. 5 RU) che consente di condonare qualsiasi oggetto esistente prima del 1967, anche se privo di qualsiasi permesso, sulla base di dichiarazioni testimoniali.
Siamo ormai quindi in IMMINENTE attesa della eventuale conferma interpretativa di questa favorevolissima norma, (che il Comune, con determina n. 592 del 23.10.2012, ha richiesto agli avv. Luisa Gracili e Piera Tonelli, per una spesa di € 7.078,50 ) e la sua prima eventuale applicazione UFFICIALE in occasione del rilascio del primo permesso per Rimigliano.
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In attesa, ormai brevissima, della prima applicazione di questa norma soprannominata in Comune "condonatuttoagratis
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Alcune fagianaie di Rimigliano (volume condonabile e recuperabile)
INVITIAMO tutti i cittadini che in passato abbiano dovuto condonare a pagamento opere eseguite su immobili costruiti fino al 1967, a prepararsi (nel caso di cui sopra) a chiedere al Comune il risarcimento di tutte le sanzioni inutilmente pagate, degli interessi e dei danni morali, dovuti alla intollerabile disparità di trattamento a cui sono stati sottoposti.
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DIFFIDIAMO  infine ad ogni Sanvincenzino proprietario di un qualsiasi pezzetto di terreno con qualche conifera o altro albero sempreverde, che, a partire dal 1974 abbia impedito alle foto aeree di distinguere cosa ci fosse sotto il fogliame,  e che avesse la necessità di costruire una casa, per se o per i figli, dal tenere questi esecrabili comportamenti:
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1) Accertarsi, controllando i voli della Regione dagli anni 70 in poi, che la porzione di terreno prescelta risulti in tutte le foto aeree, sempre coperta dagli alberi.
2) Acquistare da qualche venditore di ferrivecchi un buon numero di sostegni ad arco da serre e di relativi traversi. Più sono storti e arrugginiti e meglio è.
3) Nel luogo prescelto, sotto gli alberi,  mettere in opera alla meglio i ferri della serra, appena piantati nel terreno o semplicemente appoggiati e bloccarli fra loro con i traversi. (tempo necessario per 100 mq: circa 3 ore)
4) Ricoprire i ferri con rete da polli o da fagiani, meglio se arrugginita, altrimenti prenderla della qualità peggiore in modo che arrugginisca in un paio di mesi. Alla peggio, spruzzarci sopra un po' d'acido muriatico (attenzione agli occhi).
5) Chiamare un geometra e far accatastare il pregevole manufatto come tettoia, stalla o quello che gli viene in mente, tanto il Catasto, purché paghino, accetta tutto. Nell'apposito spazio del Docfa mettere, come anno di costruzione, il 1965.
6) Farsi firmare dal nonno novantenne una dichiarazione nella quale dica che effettivamente nel 1966, quando si sposò la Cesira e si fece il rinfresco in giardino, la voliera c'era di già. A dir la verità dava anche piuttosto noia ed era stato lì lì per buttarla giù.
7) Appena approvata la norma rimiglianense che condona gratuitamente tutto il costruito ante-1967, portare in Comune, le foto della voliera, la dichiarazione del nonno ed il certificato catastale, chiedendo la Conformità urbanistica ai sensi della nuova norma.
8) Appena confermata la inevitabile e meritata Conformità, presentare un progetto di ristrutturazione della voliera, con trasformazione in villetta unifamilare. Pagare qualche euro di oneri, ma risparmiare qualche centinaia di migliaia di euro di terreno edificabile.
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Non fate quanto sopra, anche se indotti dai provvedimenti del Comune. 
Non sarebbe onesto.

Secondo alcune indiscrezioni, questa sarebbe la nuova formulazione prevista per l'art. 5
"Per gli edifici esistenti nei Sistemi ambientali ed insediativi del territorio Comunale, realizzati prima del 1° settembre 1967, ancorché difformi dal progetto esistente agli atti comunali, ancorché privi di abitabilità, ancorché privi di planimetrie catastali dell’epoca, ancorché abusivamente realizzati, ancorché precari, la conformità urbanistica ed edilizia dell’edificio è attestata dalla semplice dichiarazione, ancorché falsa, da parte del proprietario, o ancorché di qualsiasi altro personaggio, ancorché fuori di testa, dell’esistenza al 1°settembre 1967  dello stesso edificio, od ancorché oggetto precario, od ectoplasma, ancorché non conforme allo stato attuale.

sabato 19 gennaio 2013

Rimigliano - Presentato il progetto per 8 villette nel podere delle Chiusacce. Riuscirà il buon architetto Tori a cavarci le gambe?

Il 28 dicembre scorso la Rimigliano srl ha presentato in Comune la prima richiesta di permesso edilizio, dopo l’approvazione della variante del Regolamento Urbanistico per la tenuta di Rimigliano.

La richiesta riguarda la ristrutturazione di 457 mq di edifici del podere Le Chiusacce, la demolizione dei rimanenti 502 mq di annessi del podere, di altri 862 mq di oggetti vari della tenuta e la loro sostituzione con 1.365 mq. di nuovi edifici da realizzare all’interno del nucleo poderale. Per un totale complessivo fra ristrutturato e del tutto nuovo di mq. 1.822 (il doppio di quelli oggi esistenti nel podere), da suddividere in 8 unità immobiliari terra-tetto con superficie media di mq. 227.
Il progettista, e questa è la prima vera sorpresa, non è l'indaffaratissimo studio Sparapani, ma l’architetto Bernardo Tori di Firenze. L’iter della pratica non si preannuncia però per nulla scontato.
Per prima cosa bisognerà acquisire il parere favorevole ella Soprintendenza e quindi l’autorizzazione paesaggistica. Trattandosi della Soprintendenza di Pisa, sempre molto acquiescente con il Comune di San Vincenzo (basti pensare ai vari ecomostri sulla spiaggia, ingollati senza colpo ferire) non ci dovrebbero essere eccessivi problemi.
Più complicato appare il rilascio del permesso comunale, vista la fantozziana normativa prevista dall’art. 5 del Regolamento Urbanistico Comunale, più volte rimaneggiata e taroccata su proposta del dirigente Filippi, ma risultata poi, alla prova dei fatti, inadeguata, grottesca, stravagante ed estremamente scivolosa e rischiosa per chi dovesse applicarla.
Da ultimo il Comune, non sapendo più dove battere il capo, ha creduto bene (con determina n. 592 del 23.10.2012) di impegnare  la somma di 7.078,50 di euro (tanto paga il Comune) per affidare allo studio legale Gracili di Firenze, l’incarico di riscrivere per l’ennesima volta (la terza o la quarta) l’art. 5 del RU affinché, una buona volta, consenta finalmente (senza però dichiararlo sfacciatamente) il condono automatico e gratuito di tutti gli immobili anteriori al 1967, anche se totalmente privi di licenza o autorizzazione, (come risultano buona parte dei quelli esistenti nella tenuta di Rimigliano), sulla base di semplici testimonianze di benevoli testimoni d'annata.
Vedremo come questa incredibile e paradossale vicenda si concluderà.
Una sola cosa è certa. Alla fine l'art. 5 del R.U. di San Vincenzo, risulterà l'articolo più caro (circa 2 mila euro a rigo) di tutta la storia urbanistica italiana del dopoguerra. Un primato di cui andare fieri, al pari della (anch'essa pagata salatissima) bandiera blu.
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Da alcune indiscrezioni provenienti da Firenze, ecco come dovrebbe essere l'articolo 5 del R.U. definitivamente modificato:
Art. 5 
"Per gli edifici esistenti nei Sistemi ambientali ed insediativi del territorio Comunale, realizzati prima del 1° settembre 1967, ancorché difformi dal progetto esistente agli atti comunali, ancorché privi di abitabilità, ancorché privi di planimetrie catastali dell’epoca, ancorché abusivamente realizzati, ancorché precari, la conformità urbanistica ed edilizia dell’edificio è attestata dalla semplice dichiarazione, ancorché fasulla, da parte del proprietario, o ancorché di qualsiasi altro personaggio, ancorché fuori di testa, dell’esistenza al 1°settembre 1967  dello stesso edificio, od ancorché oggetto precario, od ectoplasma, ancorché non conforme allo stato attuale.
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Per i precedenti



venerdì 18 gennaio 2013

Dal Porto al Delfino - Mezzo milione di euro di scogliere - Un vantaggio molto dubbio. Un pericolo certo.


I salsiccioni in geotessuto, progettati a carissimo prezzo dal prof. Aminti, alla prova dei fatti si sono rivelati una ciofeca (si rompono subito mangiati dai granchi e dalle cozze.) Quindi variante in corso d'opera, con maggiori oneri  e scogliere artificiali dovunque. 
Le scogliere parallele alla costa, a 100 metri dalla riva, saranno sommerse, ma solo di 50 cm. Fare molta attenzione agli stinchi!
Invece quella perpendicolare, davanti a piazza Gramsci, emergerà di 1,50 metri dall'acqua (larghezza: 3 metri in piano + due scarpate emerse di 2,50 ml. per un totale di larghezza emersa di 8 metri !!!) ed anche quella sulla spiaggia sarà alta circa un metro (lunga 19 metri e larga 2 metri !!!). Bellissimo manufatto.
Dovrebbe servire a non far scappare verso sud la sabbia del bagno Mediterraneo ed a proteggere quel bagno dalle inondazioni di fanghiglia puzzolente provenienti dal fosso Renaione (evidenziato in celeste sulla pianta).
Chi garantisce la bontà e la riuscita di questa carissima e impattante opera? Nessuno. Non è stata fatta nemmeno la Valutazione di impatto ambientale. I nostri amministratori sperano nella buona stella. L'unica cosa che conta è far contenti i balneari. Costi quel che costi.



Ma non s'era detto che pagava tutto la SALES e che  il Porto non ci sarebbe costato nulla ?
LAVORI PER LA PROTEZIONE DELLE SPIAGGE ANTISTANTI L’ABITATO DEL COMUNE DI SAN VINCENZO - Importi impegnati dal Comune - Primo stralcio appaltato a chi? ..... Alla SALES!


Come era il progetto originale approvato del tratto terminale in corrispondenza della foce del Renaione, fra i bagni Mediterraneo e Delfino. Salciccioni sommersi in geotessuto  (diametro 3,50 metri quelli paralleli e 2,00 metri, quelli perpendicolari) fino a circa 20 metri dalla riva. (Costo circa un sesto dell'enorme scogliera sommersa/emersa decisa con la variante)



Determina di variante