martedì 17 gennaio 2012

Non si sa come spendere 774.685,35 euro - Prima di fare dei danni, meglio restituirli

Il Consiglio Regionale Toscano con delibera n° 47 del lontano 2003 individuava fra gli interventi di recupero ambientale della regione meritevoli di finanziamento  il n° 12 “ripascimento arenile e recupero dei sistemi dunali“ del Comune di SanVincenzo;
Successivamente la Regione Toscana ha stanziato con il programma straordinario degli investimenti strategici la somma di €. 774.685,35 per l’attuazione degli interventi prioritari di recupero e riequilibrio del litorale nel Comune di San Vincenzo;
La Provincia ed il Comune hanno subito iniziato a pensare a come poter spendere tale ingente cifra piovuta insperatamente come manna dal cielo e legata ad "interventi di ripristino morfologico del sistema dunale e retrodunali del litorale del parco di Rimigliano, nel tratto compreso tra Rimigliano e Torre Nuova“.
Si è così iniziato a stendere progetti preliminari, in vista dei progetti esecutivi da presentare alla Regione per la necessaria preventiva approvazione.
Delibera di Giunta n. 230 del 23.11.2009 (qui)
Qui sono cominciati i problemi.
Infatti quel dispettoso del litorale di Rimigliano, negli ultimi anni non ne ha voluto sapere di presentare fenomeni di erosione. Anzi, la spiaggia ha cominciato ad allungarsi e le mareggiate, anche le più violente, da un po' non riescono più ad arrivare alla base della duna.
Anche la duna sembra stare piuttosto bene, e la vegetazione spontanea, salvo in qualche limitata zona eccessivamente calpestata dai bagnanti estivi, ha addirittura iniziato ad infittirsi vistosamente. (vedi qui).
E allora, come si fa a spendere quella cifra in ripristini morfologici che non appaiono affatto necessari ?
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Si sono finalmente scartati gli stravolgenti interventi di costruzione di discariche costiere con palificazione e denaturalizzazione della duna.
Anzi sarà necessario intervenire per rimettere in pristino o mitigare quei tratti palificati negli scorsi anni, con esiti, a dir poco, desolanti.
1) Per il resto, la spiaggia, lunga o lunghissima, non pare aver bisogno di particolari interventi, se non quelli di evitarne la pulizia ed asportazione dei residui naturali che costituiscono una protezione contro l'erosione e di evitarne il calpestio, specie vicino alla base della duna,  con mezzi pesanti quali i trattori.
2) Anche la duna non ha grande bisogno di interventi, salvo, in alcune zone limitate, di qualche aiuto al suo naturale e piuttosto veloce auto-ripristino, mediante protezioni a basso impatto visivo, contro l'eccessivo calpestio estivo.
3) Infine le zone retrodunali, avrebbero bisogno solamente di azioni che ne favoriscano la rinaturalizzazione, quali la delimitazione laterale di alcuni sentieri di accesso alla spiaggia, ed il divieto assoluto nei confronti del naturalista capo dell'Ente Parchi di procedere a malvagi tagli di bosco e sopratutto di sottobosco.
In definitiva quindi gli interventi ragionevolmente necessari e possibili sarebbero essenzialmente i seguenti:
1) Gestione naturalistica della spiaggia, senza asportazione dei residui marini.
2) Delimitazione al calpestio umano delle zone più usurate della duna.
3) Delimitazione di alcuni sentieri di accesso e gestione naturalistica di bosco e sottobosco.

Si tratta di opere che, nonostante la grande estensione di Rimigliano, non comportano grandi investimenti, e senz'altro non sufficienti a permettere la spesa di 774 mila euro.
Pare allora che aleggi la tentazione di predisporre comunque opere di protezione, non necessarie, ma abbastanza costose da esaurire il finanziamento.
Infatti è abbastanza diffusa la convinzione che una delle più grandi colpe di cui si possa macchiare un funzionario di un ente locale, sia quella di non riuscire a spendere fino ad esaurimento un finanziamento regionale, statale o europeo. A prescindere dal fatto che la spesa finanziata sia realmente necessaria od utile.
Si tratta evidentemente di una pratica sbagliata e immorale. Infatti, specie in periodi difficili come l'attuale, ogni euro buttato via in opere inutili, anche se della Regione o dello Stato, è un euro tolto a chi invece ne ha veramente bisogno. 
Se poi le opere fatte per esaurire un finanziamento, oltre ad essere inutili, sono anche dannose, si raggiunge l'indecenza.
Questa premessa è del tutto generale e non si riferisce certo ai lavori per Rimigliano di cui nulla ancora si sa e per i quali nulla pare ancora deciso.
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Le Prove
In relazione alla progettazione di questi lavori, da alcuni mesi sono in corso, subito a sud della foce del Botro ai Marmi delle prove di posa in opera sulla spiaggia di opere di protezione delle quali si provvede di seguito a dare documentazione:
Si tratta di opere di scavo, a qualche metro di distanza dal piede della duna,  con interramento di salsiccioni di reti di materiale organico riempiti di palline e residui spiaggiati, ancorati a pali infissi nella sabbia.
Lo scopo sarebbe quello di proteggera dall'erosione la porzione terminale dell'arenile e quindi il piede della duna.
I fini perseguiti e le modalità di esecuzione (sia pure (vedi qui) con qualche iniziale vandalismo) appaiono ragionevoli, ma è il luogo che è evidentemente sbagliato.
Infatti interventi del genere potrebbero essere probabilmente utili alla Sterpaia, dove il mare aggredisce gravemente l'embrione di duna presente.
A Rimigliano invece, la lunghezza e la pendenza della spiaggia fanno si che il mare non riesce, o non riesce più ad aggredire il piede della duna, e quindi questi accorgimenti si rivelano del tutto inutili e superflui.

Nonostante infatti che la spiaggia dove le prove sono state realizzate, sia stata già interessata dalla violentissima mareggiata del 16 e 17 dicembre, l'effetto delle protezioni di prova (salvo il loro immediato, preoccupante sbrindellamento)  è stato evidentemente nullo per la duna, come è facile verificare visivamente. E nullo rimarrà anche in seguito, visto che la duna è fuori dalla portata del mare.
Ragionevolezza, prudenza e corretta amministrazione dei fondi pubblici, vorrebbe che, prima di partire con chilometri di questi interventi, che sicuramente riuscirebbero ad esaurire tutti i 774 mila euro, ci si pensasse non una, ma almeno tre volte, visti anche i risultati della prova.
Sicuramente sarà così e se gli interventi in rosso di cui ai tre punti, sopra elencati, non saranno sufficienti - e non possono esserlo - ad esaurire i fondi stanziati, sarà giusto dirottarli su altre opere più utili, direttamente da parte del Comune o indirettamente da parte della Regione alla quale - sarà inevitabile - restiturne l'eccedenza.

15 gennaio 2012 - La maestosa spiaggia di Rimigliano e la duna che la contorna, lontana dal mare e NON bisognosa di alcuna costosa opera di protezione. -
Vi pare che abbia bisogno di 700 mila euro di scavi, pali, salsiccioni ? Per carità, lasciatela in pace. Gratis.
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Successive sull'argomento:
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2011/09/spiaggia-di-rimigliano-quello-che-il.html
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2011/09/questa-spiaggia-e-troppo-perfetta-non.html
http://san-vincenzo-livorno.blogspot.it/2011/09/sta-per-partire-il-massacro-della.html

2 commenti:

Maurizio Bacci ha detto...

Ho letto il vostro dossier e visionato la situazione.
Ritengo che alcune vostre considerazioni siano corrette e che sia lodevole il vostro impegno di controllo e informazione.
Tuttavia vi sono altri aspetti che non stanno nei termini descritti e la cui valutazione richiederebbe approfondimenti. Penso quindi che, per dare una migliore informazione e ottenere un miglior risultato, sia opportuno un confronto adeguato, per cui vi consiglierei di chiedere all'ammnistrazione comunale di promuovere un incontro con le parti in causa, tecniche e politiche.
Per quanto mi riguarda, mi rendo volentieri disponibile per qualsiasi iniziativa che contrbuisca al beneficio ambientale e sociale.
Cordiali saluti.
Maurizio Bacci

Rimigliano ha detto...

Nota del redattore:
ing. Maurizio Bacci (IRIS sas):
componenete del gruppo dei progettisti dell' "intervento n. 12 del Piano Regionale Gestione Integrata della Costa" (Rimigliano)

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