Segnalazioni scarsissime e assurde.
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Da giugno a settembre non è una pista ciclabile, ma solamente un percorso pericolosissimo per ciclisti e pedoni.
---------Queste foto sono state scattate in bassa stagione, in orario non di punta. Andate a vedere in luglio e agosto, specialmente a metà mattinata o in serata .................
Le segnalazioni sono del tutto incomprensibili: Sembra che i pedoni debbano marciare al centro con i ciclisti che sfrecciano ai due lati, pronti ad investirli al minimo scarto.
In compenso i ciclisti che vanno verso il paese (accanto al cordolo giallo) sono destinati a sbattere in almeno una ventina di sportelli aperti dalle macchine che hanno appena parcheggiato lungo la pista.
Fortunatamente le segnalazioni sono poste esclusivamente in corrispondenza dei cinque ingressi principali e quindi il 95% di chi parcheggia non è in grado neppure di vederle.
Però in mancanza di altre segnalazioni chi scende dalle macchine neppure si immagina di essere su una "pista ciclabile"
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Che bello questo marciapiede, davvero comodo. |
Greggi al pascolo, incentivate nel loro disordinato incedere dalla mancata segnaletica.
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Permesso ........ Bitte! .....
Veramente in Cermania piste ciclabili essere cose serie, non ciofeche.
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Sono pazzi qfesti italiani |
Bau Bau |
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CICLABILE ???? - I pedoni seguono scrupolosamente la NON segnaletica del Comune - I Ciclisti ??? Vadano a farsi schiacciare sulla Principessa ! |
Simpatici sportelli dissuasori. E meno male che a quest'ora non passa nessuno. |
Meglio non rispettare le indicazioni sull'asfalto. Le hanno messe solo per fare impazzire i tedeschi che, su queste cose, si arrovellano stupiti per ore. |
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In alta stagione durante alcune ore l'affolamento disordinato di pedoni, cani, ombrelloni, valigie, cestini, scaricati dalle auto, NON DISCIPLINATO da alcuna indicazione o cartellonistica, costituisce un muro compatto, che impedisce FISICAMENTE qualsiasi transito alle biciclette, neppure a passo d'uomo. Altro che i 20 Km/h segnalati come velocità massima dai cartelli.
Pertanto i ciclisti SONO OBBLIGATI a percorrere la Principessa, sulla carreggiata delle auto, ormai strettissima e quindi pericolosissima per i ciclisti stessi e pericolosa anche per le suto che se obbligate a scartare per evitare un ciclista o uno sportello aperto all'improvviso, rischiano realmente uno scontro frontale.
Elenco degli incidenti probabili:
* Scontro fra ciclista e pedoni inconsapevoli di trovarsi su di una strada per ciclisti.
* Investimento di bambino che da un'auto schizza nella pista ciclabile senza che nessuno immagini che si tratta di una strada legittimamante percorribile dalle biciclette fino alla velocità di 20 Km/h.
* Scontro fra ciclista e cane che con relativo guinzaglio occupa improvvisamente l'intera carreggiata.
* Scontro fra ciclisti costretti a zigzagare fra i pedoni.
* Scontro fra ciclista e sportello aperto improvvisamente.
* Rissa fra ciclisti e pedoni che credono di essere su un marciapiede pedonale loro riservato.
* Investimento di ciclista costretto a percorrere la strettissima carreggiata delle auto.
* Scontro frontale fra auto, che sorpassano i ciclisti.
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Avevamo proposto al Comune, qualche mese fa, alcuni rimedi, semplici economici ed efficaci, che naturalmente, non sono stati accolti.
Rimedi possibili:
2) Riservare ai pedoni una corsia di percorrenza larga 60 cm, delimitata da striscia bianca continua a 60 cm dai cordoli in cemento, lungo il parcheggio delle macchine, in modo da rimediare anche all’inconveniente dell’apertura degli sportelli e dello scarico dei bagagli. (Senza separazione fisica, infatti, una pista mista non può assolutamente essere considerata ciclabile)
3) Marcare le due corsie (Pista ciclabile e corsia pedonale) con le apposite figurine dipinte sull’asfalto, ripetute almeno ogni 10 metri. (in modo da eliminare ogni disattenzione, equivoco o scusa)
4) Disegnare in corrispondenza degli ingressi al bosco (ingressi numerati alla spiaggia e passaggi nella stecconata) strisce di passaggi pedonali dalla corsia pedonale al bosco, in modo far capire ai pedoni che stanno attraversando una strada, ed ai ciclisti che devono fermarsi quando un pedone attraversa.
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Gli accorgimenti di cui sopra, rispetto all’investimento totale (cordoli, spianatura, scavi, impianti, asfaltatura, strisce sull’asfalto), potranno incidere per un 1-2%, ma potranno fare la differenza fra una pista ciclabile che funziona ed una pista mista del tutto irregolare e pericolosa che potrebbe causare molti incidenti anche gravi, spiacevoli ed incresciosi, rispetto ai quali l’Amministrazione non potrebbe quasi sicuramente essere considerata estranea.
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Alcuni esempi di Piste miste Ciclo-Pedonali realizzate correttamente, funzionanti e non pericolose
In tutte queste piste, la corsia pedonale (di 70-100 cm) è ben separata e segnalata
con soddisfazione di tutti: pedoni, ciclisti, ma anche del Comune.
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Come (NON) è finita
Risposta del Comune pervenuta per e-mail.
Risposta del Comune pervenuta per e-mail.
Comune di san Vincenzo ha detto:
In merito alla pista ciclabile al di là delle note polemiche che oramai da anni sembrano indicare più il suo dissenso (peraltro strano in considerazione delle vostre battaglie a favore dell'ambiente e di Rimigliano..) nei confronti della pista ciclabile in quanto tale ( molti a tale proposito sono i contrari perché, per esempio, non si può più "correre" con le auto sulla via della Principessa ) che i suggerimenti.
Per il reale miglioramento , si precisa quanto segue:
la soluzione di promiscuità pedonale e ciclabile non è sicuramente il massimo ma deriva dai limiti fisici dell'attuale carreggiata stradale che pur ampliata non consente , a meno di eliminare i parcheggi su di un lato della strada, di lasciare uno spazio per i pedoni (anche se l'eventuale percorso pedonale non dovrebbe essere inferiore a ml 1,50 e non 60-70 cm ).
In verità avevamo ipotizzato, in fase di progetto, di allargare ulteriormente la carreggiata anche perché per taluni tratti abbiamo dovuto togliere anche gli spazi di parcheggio auto non rispettando i limiti minimi, ma ciò era in contrasto con il nulla-osta della soprintendenza favorevole a condizione che non si allargasse proprio la carreggiata.
Una soluzione alternativa potrà essere verificata al momento in cui il Comune verrà in possesso di una striscia di terreno a monte della via della Principessa. In tal caso infatti, rimodellando ed ampliando la banchina stradale potrebbe essere possibile recuperare quegli spazi che consentano di realizzare percorsi separati per ciclisti e pedoni che sicuramente darebbero maggiore qualità al progetto che fortunatamente la maggioranza di cittadini e turisti ha apprezzato.
23 giugno 2011
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Rimigliano ha detto...
Si capisce benissimo che era necessario realizzare una pista mista ciclo-pedonale.
Tuttavia era ed è assolutamente possibile suddividere le corsie di percorrenza fra pedoni e ciclisti.
Una pista ciclopedonale senza regole è un invito agli incidenti.
Chiamatela solo pedonale e non se ne parli più.
Perché non mettere le segnalazioni che indichino ai pedoni di lasciare un po’ di spazio ai ciclisti?
Non si risponde
Non si risponde
Perché non tracciare una divisione fra il percorso dei pedoni e quello dei ciclisti?
Non si risponde
La corsia pedonale dovrebbe essere larga almeno 150 cm. Ma chi l’ha detto? Ma quando mai?
Si tratta di pedoni, non di ippopotami. 70 cm., massimo 100 cm. sono LARGAMENTE sufficienti e regolari.
Certo bisognerebbe che i pedoni marciassero in fila indiana, come pedoni civili.
Che male ci sarebbe?
Ma scusate i pedoni che si trovano a percorrere via del Castelluccio o via del Lago, come procedono? Affiancati occupando l’intera carreggiata? No in fila su un lato della strada, come prescritto dal Codice.
Qui oltretutto il percorso da fare a piedi prima di entrare nel primo varco del bosco è brevissimo e doverlo percorrere entro una corsia di 70-100 cm di larghezza non mi parrebbe davvero un enorme sacrificio per questi pedoni.
Evidentemente per il Comune lo è. Chissà perché?
Mistero.
Com’è possibile definire ciclabile un percorso di oltre sei chilometri che deve essere percorso per quasi la metà con la bicicletta a mano, dal momento che è ingombrato per tutta la larghezza da pedoni che senza alcuna indicazione procedono affiancati o vaganti da destra a sinistra?
Cosa dovrebbero fare i pedoni, anche quelli benintenzionati?
Procedere sulla loro destra? Sulla loro sinistra? Lungo le auto? Lungo il bosco?
Non si sa!
E poi perché mai dovrebbero lasciare un po’ di posto ai ciclisti?
Non esiste alcun cartello o segnalazione dove si inviti a farlo.
Il Comune se ne è ben guardato! Perché?
Mistero!
E’ una pista ciclopedonale lasciata a metà.
Non completata con la indispensabile segnaletica.
Vedi sopra qualche esempio di pista ciclopedonale simile realizzata in maniera che funzioni.
Ultima cosa
E’ evidente che questa la cosiddetta pista ciclabie non è una “pista ciclabile” è tutt’altro. Al più una pista ciclopedonale irregolare ed incompiuta.
Quindi non è in alcun modo applicabile l’articolo del codice della strada che prescrive l’obbligo per i ciclisti di percorrere la pista ciclabile nel caso che esista e sia regolare.
Infatti quasi tutti i ciclisti continuano (sono obbligati) a percorrere la carreggiata principale delle auto. Però questa è stata nel frattempo drasticamente ridotta e la residua presenza dei ciclisti, oltre a costituire un notevole intralcio, comporta un elevato rischio di incidenti anche gravi, principalmente per i ciclisti, ma anche per gli automobilisti.
Non si era invece dato per scontato che i ciclisti non avrebbero più dovuto percorrere la strada principale? Purtroppo non era scontato. Anzi in estate questo è del tutto impossibile. E vista la irregolarità ed impraticabilità della pista ciclabile nessuno, a norma di codice, potrà togliere i ciclisti dalla Principessa, con tutte le conseguenze immaginabili e temibili.
24 giugno 2011