domenica 19 giugno 2011

San Vincenzo - Piste ciclabili psicolabili

Pista ciclabile completamente fuori norma,  inagibile e impraticabile durante tutta la stagione turistica.
Segnalazioni scarsissime e assurde.
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Da giugno a settembre non è una pista ciclabile, ma solamente un percorso pericolosissimo per ciclisti e pedoni.
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Queste foto sono state scattate in bassa stagione, in orario non di punta.  Andate a vedere in luglio e agosto, specialmente a metà mattinata o in serata .................
Le segnalazioni sono del tutto incomprensibili: Sembra che i pedoni debbano marciare al centro con i ciclisti che sfrecciano ai due lati, pronti ad investirli al minimo scarto.
In compenso i ciclisti che vanno verso il paese (accanto al cordolo giallo) sono destinati a sbattere in almeno una ventina di sportelli aperti dalle macchine che hanno appena parcheggiato lungo la pista.
Fortunatamente le segnalazioni sono poste esclusivamente in corrispondenza dei cinque ingressi principali e quindi il 95% di chi parcheggia non è in grado neppure di vederle.
Però in mancanza di altre segnalazioni chi scende dalle macchine neppure si immagina di essere su una "pista ciclabile"
Che bello questo marciapiede, davvero comodo.

Greggi al pascolo, incentivate nel loro disordinato incedere dalla mancata segnaletica.


Permesso ........ Bitte! .....
Veramente in Cermania piste ciclabili essere cose serie, non ciofeche.



Sono pazzi qfesti italiani

Bau Bau

CICLABILE ???? - I pedoni seguono scrupolosamente la NON segnaletica del Comune - I Ciclisti ??? Vadano a farsi schiacciare sulla Principessa !

Simpatici sportelli dissuasori. E meno male che a quest'ora non passa nessuno.

Meglio non rispettare le indicazioni sull'asfalto. Le hanno messe solo per fare impazzire i tedeschi che, su queste cose, si arrovellano stupiti per ore.
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In alta stagione durante alcune ore l'affolamento disordinato di pedoni, cani, ombrelloni, valigie, cestini, scaricati dalle auto, NON DISCIPLINATO da alcuna indicazione o cartellonistica, costituisce un muro compatto, che impedisce FISICAMENTE qualsiasi transito alle biciclette, neppure a passo d'uomo. Altro che i 20 Km/h segnalati come velocità massima dai cartelli.
Pertanto i ciclisti SONO OBBLIGATI a percorrere la Principessa, sulla carreggiata delle auto, ormai strettissima e quindi pericolosissima per i ciclisti stessi e pericolosa anche per le suto che se obbligate a scartare per evitare un ciclista o uno sportello aperto all'improvviso, rischiano realmente uno scontro frontale.
Elenco degli incidenti probabili:
* Scontro fra ciclista e pedoni inconsapevoli di trovarsi su di una strada per ciclisti.
* Investimento di bambino che da un'auto schizza nella pista ciclabile senza che nessuno immagini che si tratta di una strada legittimamante percorribile dalle biciclette fino alla velocità di 20 Km/h.
* Scontro fra ciclista e cane che con relativo guinzaglio occupa improvvisamente l'intera carreggiata.
* Scontro fra ciclisti costretti a zigzagare fra i pedoni.
* Scontro fra ciclista e sportello aperto improvvisamente.
* Rissa fra ciclisti e pedoni che credono di essere su un marciapiede pedonale loro riservato.
* Investimento di ciclista costretto a percorrere la strettissima carreggiata delle auto.
* Scontro frontale fra auto, che sorpassano i ciclisti.
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Avevamo proposto al Comune, qualche mese fa, alcuni rimedi, semplici economici ed efficaci, che naturalmente, non sono stati accolti.

Rimedi possibili:

1) Segnalare in maniera inequivoca la pista ciclabile “come riservata al transito delle biciclette” con cartelli espliciti, visibili e frequenti (attualmente pressoché inesistenti).

2) Riservare ai pedoni una corsia di percorrenza larga 60 cm, delimitata da striscia bianca continua a 60 cm dai cordoli in cemento, lungo il parcheggio delle macchine, in modo da rimediare anche all’inconveniente dell’apertura degli sportelli e dello scarico dei bagagli. (Senza separazione fisica, infatti, una pista mista non può assolutamente essere considerata ciclabile)


3) Marcare le due corsie (Pista ciclabile e corsia pedonale) con le apposite figurine dipinte sull’asfalto, ripetute almeno ogni 10 metri. (in modo da eliminare ogni disattenzione, equivoco o scusa)


4) Disegnare in corrispondenza degli ingressi al bosco (ingressi numerati alla spiaggia e passaggi nella stecconata) strisce di passaggi pedonali dalla corsia pedonale al bosco, in modo far capire ai pedoni che stanno attraversando una strada, ed ai ciclisti che devono fermarsi quando un pedone attraversa.
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Segnaletica orizzontale con corsia pedonale separata e ben SEGNALATA che potrebbe con poca spesa risolvere una buona parte dei gravi problemi della pista ciclabile (ingrandisci l'immagine) La corsia pedonale potrebbe essere allargata anche fino ad 1 metro (più che sufficiente per il transito saltuario dei pedoni. Le corsie ciclabili sarebbero un po' più strette, ma il miglioramento funzionale della pista ciclabile, che riacquisterebbe un'agibilità ed una sicurezza oggi del tutto assente, risulterebbe comunque straordinario.
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Gli accorgimenti di cui sopra, rispetto all’investimento totale (cordoli, spianatura, scavi, impianti, asfaltatura, strisce sull’asfalto), potranno incidere per un 1-2%, ma potranno fare la differenza fra una pista ciclabile che funziona ed una pista mista del tutto irregolare e pericolosa che potrebbe causare molti incidenti anche gravi, spiacevoli ed incresciosi, rispetto ai quali l’Amministrazione non potrebbe quasi sicuramente essere considerata estranea.
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Alcuni esempi di Piste miste Ciclo-Pedonali realizzate correttamente, funzionanti e non pericolose



In tutte queste piste, la corsia pedonale (di 70-100 cm) è ben separata e segnalata
con soddisfazione di tutti: pedoni, ciclisti, ma anche del Comune.
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Come (NON) è finita
Risposta del Comune pervenuta per e-mail.
Comune di san Vincenzo ha detto:
In merito alla pista ciclabile al di là delle note polemiche che oramai da anni sembrano indicare più il suo dissenso (peraltro strano in considerazione delle vostre battaglie a favore dell'ambiente e di Rimigliano..) nei confronti della pista ciclabile in quanto tale ( molti a tale proposito sono i contrari perché, per esempio, non si può più "correre" con le auto sulla via della Principessa ) che i suggerimenti.
Per il reale miglioramento , si precisa quanto segue:
la soluzione di promiscuità pedonale e ciclabile non è sicuramente il massimo ma deriva dai limiti fisici dell'attuale carreggiata stradale che pur ampliata non consente , a meno di eliminare i parcheggi su di un lato della strada, di lasciare uno spazio per i pedoni (anche se l'eventuale percorso pedonale non dovrebbe essere inferiore a ml 1,50 e non 60-70 cm ).
In verità avevamo ipotizzato, in fase di progetto, di allargare ulteriormente la carreggiata anche perché per taluni tratti abbiamo dovuto togliere anche gli spazi di parcheggio auto non rispettando i limiti minimi, ma ciò era in contrasto con il nulla-osta della soprintendenza favorevole a condizione che non si allargasse proprio la carreggiata.
Una soluzione alternativa potrà essere verificata al momento in cui il Comune verrà in possesso di una striscia di terreno a monte della via della Principessa. In tal caso infatti, rimodellando ed ampliando la banchina stradale potrebbe essere possibile recuperare quegli spazi che consentano di realizzare percorsi separati per ciclisti e pedoni che sicuramente darebbero maggiore qualità al progetto che fortunatamente la maggioranza di cittadini e turisti ha apprezzato.
23 giugno 2011
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Rimigliano ha detto...
Si capisce benissimo che era necessario realizzare una pista mista ciclo-pedonale.
Tuttavia era ed è assolutamente possibile suddividere le corsie di percorrenza fra pedoni e ciclisti.
Una pista ciclopedonale senza regole è un invito agli incidenti.
Chiamatela solo pedonale e non se ne parli più.
Perché non mettere le segnalazioni che indichino ai pedoni di lasciare un po’ di spazio ai ciclisti?
Non si risponde
Perché non tracciare una divisione fra il percorso dei pedoni e quello dei ciclisti?
Non si risponde
La corsia pedonale dovrebbe essere larga almeno 150 cm. Ma chi l’ha detto? Ma quando mai?
Si tratta di pedoni, non di ippopotami. 70 cm., massimo 100 cm. sono LARGAMENTE sufficienti e regolari.
Certo bisognerebbe che i pedoni marciassero in fila indiana, come pedoni civili.
Che male ci sarebbe?
Ma scusate i pedoni che si trovano a percorrere via del Castelluccio o via del Lago, come procedono? Affiancati occupando l’intera carreggiata? No in fila su un lato della strada, come prescritto dal Codice.
Qui oltretutto il percorso da fare a piedi prima di entrare nel primo varco del bosco è brevissimo e doverlo percorrere entro una corsia di 70-100 cm di larghezza non mi parrebbe davvero un enorme sacrificio per questi pedoni.
Evidentemente per il Comune lo è. Chissà perché?
Mistero.
Com’è possibile definire ciclabile un percorso di oltre sei chilometri che deve essere percorso per quasi la metà con la bicicletta a mano, dal momento che è ingombrato per tutta la larghezza da pedoni che senza alcuna indicazione procedono affiancati o vaganti da destra a sinistra?
Cosa dovrebbero fare i pedoni, anche quelli benintenzionati?
Procedere sulla loro destra? Sulla loro sinistra? Lungo le auto? Lungo il bosco?
Non si sa!
E poi perché mai dovrebbero lasciare un po’ di posto ai ciclisti?
Non esiste alcun cartello o segnalazione dove si inviti a farlo.
Il Comune se ne è ben guardato! Perché?
Mistero!
E’ una pista ciclopedonale lasciata a metà.
Non completata con la indispensabile segnaletica.
Vedi sopra qualche esempio di pista ciclopedonale simile realizzata in maniera che funzioni.
Ultima cosa
E’ evidente che questa la cosiddetta pista ciclabie non è una “pista ciclabile” è tutt’altro. Al più una pista ciclopedonale irregolare ed incompiuta.
Quindi non è in alcun modo applicabile l’articolo del codice della strada che prescrive l’obbligo per i ciclisti di percorrere la pista ciclabile nel caso che esista e sia regolare.
Infatti quasi tutti i ciclisti continuano (sono obbligati) a percorrere la carreggiata principale delle auto. Però questa è stata nel frattempo drasticamente ridotta e la residua presenza dei ciclisti, oltre a costituire un notevole intralcio, comporta un elevato rischio di incidenti anche gravi, principalmente per i ciclisti, ma anche per gli automobilisti.
Non si era invece dato per scontato che i ciclisti non avrebbero più dovuto percorrere la strada principale? Purtroppo non era scontato. Anzi in estate questo è del tutto impossibile. E vista la irregolarità ed impraticabilità della pista ciclabile nessuno, a norma di codice, potrà togliere i ciclisti dalla Principessa, con tutte le conseguenze immaginabili e temibili.
24 giugno 2011

San Vincenzo - Rimigliano - Accesso n.8 impedito ai disabili




Sul sito internet dell'Ente Parchi nella pagina accessibilità ai disabili si legge:  (vedi link subito qui sotto)    
Accessibilità ai disabili
Parchi senza barriere
Parco Costiero di Rimigliano (San Vincenzo)
L’accesso è possibile in corrispondenza dell’accesso n. 8 (Ristorante, bar e affittacamere Podere Tuscania), dell'accesso n. 10 (pizzeria gelateria Al Tramonto) e in corrispondenza dell'accesso n. 4 (bar-ristoro Lago Verde). I percorsi protetti che conducono all’arenile prevedono pedane ombreggiate sulla spiaggia adibite ad aree di sosta. I percorsi agli ingressi n. 4 e n. 8, inoltre, prevedono una passerella che conduce fino alla battigia.
 
Uno dei pochissimi ingressi alla spiaggia di Rimigliano, accessibili anche ai disabili,
è quello in corrispondenza del Podere Tuscania (accesso n.8) , dove il percorso che attraversa la duna e sbocca sulla spiaggia è stato negli scorsi anni lastricato dall'ente pubblico, prima con tavole in legno e l'anno scorso con mattoni di cemento vibrato, in modo da rendere particolarmente agevole anche il transito delle sedie a ruote.
L'accesso a questo percorso avveniva a partire dal parcheggio pubblico vicino al ristorante del Podere Tuscania (vedi qui sopra il sito della Parchi Val di Cornia), e da qui attraverso un percorso segnalato che conduceva fino alla spiaggia.
Fino allo scorso anno, accanto al varco che dal parcheggio immette nel percorso verso la spiaggia (vedi le due foto qui sotto), c'era anche un cartello (oggi sparito) di sosta riservata alle auto dei disabili.
Da circa un mese il parcheggio e quindi l'accesso dei disabili non è più possibile, dal momento che qualcuno ha chiuso l'ingresso al parcheggio con una catena, fra l'altro mal segnalata poco visibile e assai pericolosa per ciclisti e motociclisti.
La catena è evidentemente anonima e irregolare,  ma tollerata.
La conseguenza è l'irraggiungibilità della spiaggia accessibile da parte delle persone con problemi di mobilità più o meno grave.

Il parcheggio pubblico di Podere Tuscania, fino allo scorso anno accessibile a tutti e particolarmente alle auto dei disabili, e oggi vuoto, riservato ai pochi furbi che possiedono la chiave dellla catena.

Il punto di partenza del percosrso accessibile verso la spiaggia, divenuto oggi inaccessibile

La catena che chiude l'accesso ala parcheggio. Dietro si vede il percorso per i disabili divenuto inaccessibile.

La catena di sbarramento, anche malsegnalata e pericolosissima

L'ingresso al parcheggio  e la catena, ripresi dall'ingresso dalla Principessa
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Come (NON) è finita
21 giugno 2010 
Il Podere Tuscania, sollecitato dal Comune a togliere la catena ha fatto sapere che il parcheggio fa parte della concessione demaniale rilasciatagli dall'Ente Parchi della Val di Cornia e che quindi il parcheggio continuerà a tenerlo sbarrato.
L'Ente Parchi della Val di Cornia con RAPIDISSIMA .......... (Davvero TROPPO rapida)
Autorizzazione del 21/6/2010
Estattamente il giorno stesso della pubblicizzazione del Post. (E poi si dice che gli Enti Pubblici non sono efficienti......  )
Ha autorizzato (così è scritto sui cartelli) il Podere Tuscania ad affiggere cartelli gialli minatori  con minacce di rimozioni per i veicoli NON REGISTRATI alla RECEPTION.
Nel frattempo anche il semplice passaggio pedonale o in bicicletta è reso assai difficoltoso e quasi impedito a carrozzine e passegini.
Per quanto riguarda le persone disabili o con ridotte o impedite capacità motorie: che parcheggino lontano sulla Principessa, si facciano un bel tratto a piedi e se sono capaci passino sotto la catena. Altrimenti vadano  a registrasi (gratuitamente?) alla Reception, dopo averla faticosamente cercata, eventualmente trovata, se aperta)
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Complimenti davvero al Podere Tuscania all' Ente Parchi della Val di Cornia e al suo presidente (sig. Luca Sbrilli, mi pare)  in particolare e a tutti quelli che permettono la concessione ai privati di beni demaniali appartenenti alla comunità.
Questi sono i bellissimi risultati
 
Catena Murata e rinforzata che sbarra inesorabilmente l'ingresso al percorso accessibile e rende assai difficoltoso per chiunque (Carrozzine per invalidi, mamme con bambini, passeggini) il semplice passaggio pedonale verso la spiaggia. A quando un bel cancello con le punte?

Il simpatico cartello autorizzato al volo (in poche ore) dall'Ente Parchi (Autorizzazione Parchi val di Cornia del 21 giugno 2011)

Parcheggio all'ora di pranzo (ore 14 di sabato 25 giugno) desolatamente vuoto con i costosi cartelloni illustrativi del Parco di  Rimigliano, installati dall'Ente Parchi,  a completa disposizione dei clienti registrati (nessuno presente), e invece indisponibili per il pubblico al quale erano stati inutilmente destinati.
Parcheggio RISERVATO del Podere Tuscania all'ora di pranzo completamente vuoto
(visti i cordiali cartelli di benvenuto, è più che comprensibile)

4 commenti:

Deborah ha detto...
Caro Signor "Rimigliano" sono Deborah, responsabile e gestrice del Podere Tuscania e mi farebbe davvero piacere capire con chi mi sto relazionando...lei non sarà mica quel carissimo signore che la scorsa settimana ha "sbarbato" la catena del parcheggio transitando con la sua macchina e facendo così accedere anche altri turisti? sarà mica per caso quella squisita persona che mi ha minacciata nel parcheggio dopo che gentilmente avevo chiesto di spostare la sua auto nel parcheggio principale? non voglio proprio pensare che lei sia quel signore che con un calcione ha buttato di nuovo la catena tra i rovi dicendomi..."non si avvicini a questa catena, non la tocchi e se ne vada"...no, non può essere quella persona che andando via mi ha urlato...."torneremo con il Comune"...chiunque lei sia mi farebbe molto piacere saperlo, è mia abitudine prendermi le responsabilità di quello che faccio e che scrivo e spero vivamente che lo sia anche per lei. Veniamo nello specifico delle cose che lei ha scritto e punto per punto vorrei elencarle i grossolani errori, le frasi faziose e diffamatorie che ha utilizzato rivolgendosi a noi e al nostro operato; prima di tutto è bene che lei sappia che io sono una infermiera professionale e che da 20 anni mi occupo di persone con handicap fisico psichico sensoriale o plurimo e da 7 anni ormai ho deciso di intraprendere questa grande sfida di gestire il podere Tuscania che come lei ben saprà è stato riaperto dalla mia società in seguito alla assegnazione di una gara di appalto con contratto di 4 anni + 4...come ovviamente saprà essendo lei un estimatore di RImigliano il poedrer Tuscania non è un ristorante come erroneamente ha detto ma una struttura ricettiva con ovviamnete annessi servizi di ristoro e bar, cioè è un luogo in cui le persone permangono per fare le loro vacanze. Un punto essenziale di questa struttura è quello di favorire il turismo sociale cioè quello rivolto a persone con handicap e per handicap intendiamo non solo le persone don ridotta o assente attività motoria ma anche persone con disturbi psichiatrici, sensoriali o plurimi. Dall'inizio della nostra gestione abbiamo abbracciato questa importante mission stimolando la fruizione di queste persone al Podere e contando ogni stagione circa 1200 presenze di persona con disabilità; contemporaneamente a questo abbiamo fatto un progetto di balneazione assistita sempre rivolto a persone disabili che prevede l'installazione di pedane bianche che permettono la sosta in spiaggia, tale progetto condiviso dalla Parchi val Di cornia e autorizzato dal Comune di San Vincenzo è stato interamente sostenuto economicamente dalla nostra società e devoluto anche a tutti i frequentatori disabili della spiaggia non clienti del Podere Tuscania, per questo le sue parole circa la non accoglienza di persone disabili al Podere e alla spiaggia ci feriscono e ci diffamano pesantemente in un campo per noi assai delicato!!Quale strano percorso mentale la porta a pensare che noi facciamo pagare il parcheggio ai disabili quando invece abbiamo speso importanti risorse economiche per accoglierli? Chi dal Comune le ha detto che ci ha sollecitato la rimozione della catena? Chi della mia società le ha detto che abbiamo una autorizzazione demaniale? Queste informazioni sono frutto solo di un suo personale pensiero e adesso cercherò di spiegarle le motivazioni che ci hanno spinto a chiedere alla Parchi val di Cornia la chiusura del parcheggio che sottolineo è assolutamente una nostra zona di pertinenza così come si evince da contratto in nostro possesso.
29 giugno 2011 18:25


Deborah ha detto...
Se lei conosce bene e apprezza RImigliano sa sens'altro che questa zona è tristemente nota anche per alti motivi che esulano dal sole e dal mare: in questi anni abbiamo dovuto battagliare quotidianamente contro comportamenti inurbani, lesivi dell'ambiente, dell'immagine della nostra attività, pericolosi per i nostri clienti disabili e non, imbarazzanti per i bambini che sostano al podere...questi comportamenti che se vorrà potrò anche specificare meglio, sono prodotti da una serie di personaggi che utilizzano il parco e in particolare il parcheggio e lo stradello che vi si immette come sede fissa per l'esercitazione delle loro pratiche...ecco così che il parcheggio era diventato un sex parking con tanto di menu di offerte, richiami in internet e siti organizzati.
Lei pensa che una attività del genere sia compatibile con una attività ricettiva? pensa che sia legittimo che i miei clienti e dipendenti debbano essere sempre spiati, fotografati o assistere a scene raccapriccianti in quel parcheggio? Solo in questo anno siamo dovuti ricorrere svariate volte a chiamare i carabinieri per segnalare attività organizzare illegali che venivano fatte alla luce del sole mentre magari al podere si celebrava un matrimonio, se vorrà le indicherò tutti i giorni in cui questo è stato fatto, se lei amasse così tanto questo parco sarebbe in prima linea con noi a contrastare questi fenomeni! Ecco che la cosa più intelligente da fare per bonificare l'area è chiuderla e renderla fruibile solo ai clienti del podere e alle persone disabili...in questi mesi questo è il lavoro che stiamo facendo e se avrà pazienza di aspettare qualche giorno potrà vedere come sarà alla fine il parcheggio...se avrà pazienza e se per una volta nella sua vita invece di accusare senza sapere si soffermasse pochi secondi a capire le dinamiche che portano le persone ad agire rigidamente.
Comunque sia siamo sempre aperti al confronto e a spiegare le nostre ragioni, se vorrà, l'aspetterò e davanti ad un caffè sarò ancora più libera di spiegarle la nostra grande difficoltà nel contenere e gestire i fenomeni che le ho detto sopra.
29 giugno 2011 18:26



Deborah ha detto...
e per finire non siamo stati ne noi ne il Comune di San Vincenzo ne la Parchi val di Cornia a rimuovere i cartelli che indicano il percorso per i disabili ma purtroppo vengono continuamente rubati in modo da poter parcheggiare selvaggiamente dove si vuole...accanto alla nostra pedana ne abbiamo posizionati due che come potrà vedere sono stati già rimossi e al loro posto troviamo parcheggiate auto di persone sconosciute così come davanti alle nostre porte dei magazzini....ho finito...per adesso!
29 giugno 2011 21:18


Rimigliano ha detto...
Rispondo sinteticamente.
1) Premetto che non sono ovviamente il minaccioso automobilista sbarbatore di catene. Fra l’altro non uso la macchina quasi mai e assolutamente mai per venire a Rimigliano.
2) Lei mi dice: Il Podere Tuscania non è un ristorante. Non lo sapevo. Sul sito della società dei Parchi la struttura è descritta infatti come: “Ristorante, bar e affittacamere Podere Tuscania”.
3) Il Podere Tuscania è una struttura ricettiva che privilegia il turismo sociale rivolto a persone con handicap. Benissimo sono felice di questo. Ho visto sul vostro sito
http://www.podere-tuscania.it/
in una sottopagina, che la struttura dispone di camere attrezzate per disabili e che un percorso accessibile conduce dall’immobile fino percorso pubblico attrezzato che conduce alla spiaggia. Quindi nessun problema per i vostri ospiti.
4) Il problema nasce invece per i vostri NON ospiti che fino all’anno scorso potevano (magari arrivando abbastanza presto) parcheggiare nel parcheggio, vicino al varco nella recinzione, scendere dalla macchina o dal camper attrezzato e avviarsi per il percorso non breve, ma percorribile, verso il mare. Ora non possono più farlo.
5) Che il parcheggio sia di vostra pertinenza “come da contratto in nostro possesso” era una circostanza scontata. Proprio quella concessione demaniale di un bene pubblico di cui avevamo parlato e che ora anche lei conferma.
6) Non che anche gli scorsi anni la situazione fosse ottimale. Il cartello di sosta riservata vicino al varco, non è mai stato installato decentemente, ma semplicemente appoggiato a terra contro un paletto della recinzione. Nessuno lo vedeva o faceva finta di non vederlo e così quei due posti erano spesso occupati da altre macchine. Fin a che il cartello rimasto per mesi per terra, nel disinteresse di tutti, è ovviamente sparito.
7) Infine la causa che ha motivato la chiusura del parcheggio. La presenza di persone equivoche nel parcheggio e di “attività illegali” di “scene raccapriccianti”.
Ma di cosa sta parlando?
Nei mesi di giugno luglio agosto degli scorsi anni il parcheggio era sempre pieno tutto il giorno, senza contare il passaggio continuo di gente a piedi da e per la Principessa.
Possibile che di tutte queste centinaia di persone nessuno abbia mai notato queste scene raccapriccianti.
E che queste persone equivoche rimanessero in macchina al sole con 50 gradi a fare cosacce di fronte a tutti i passanti, invece di andarle a fare nel bosco? Erano tutti masochisti?
8) Non so come sarà alla fine il parcheggio dopo il lavoro che state facendo (?). Se crede posso dare un consiglio ragionevole.
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A) Riapra il parcheggio al pubblico (anche se il contratto in suo possesso la rende padrona assoluta)
B) Organizzi due o più posti di parcheggio accanto al varco della recinzione riservati ai disabili con cartello solidamente inchiodato su un palo infisso solidamente a terra.
C) Delimiti pure, se crede la metà del parcheggio più vicina al Fabbricato, riservandola, se necessaria, ai clienti.
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In questo modo, con poca spesa, ricaverà qualche posto auto riservato in più e una maggior privacy per i matrimoni, senza togliere ai disabili NON clienti la possibilità di usufruire del percorso accessibile in corrispondenza dell’accesso n. 8 (Ristorante, bar e affittacamere Podere Tuscania
così come indicato sul sito dell’Ente Parchi.
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Accolga una proposta più che ragionevole. Le darò volentieri atto di questo e ci sentiremo meglio tutti.
29 giugno 2011 22:59

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