sabato 16 gennaio 2016

La sassaia della spiaggia d'oro crea dissapori.


La spiaggia a sud del porto, super protetta dalle super costose scogliere e già più e più volte super ripascimentata con numerosi super costosi ripascimenti.

Eccola, dopo la prima mareggiata del 2016

Pare che il Comune sia restio ad affogare altri soldi (a perdere fra l'altro) su quei 300 metri di spiaggia dove negli scorsi anni ha già speso più dell' 85% di quanto speso per tutti i restanti 9.500 metri di spiagge comunali.
Ma, appena risaputa, la notizia ha suscitato malumore in ambienti aridanghesi.


Gli assessori, che di quella spiaggia conoscono poco o nulla, hanno deciso quindi di svolgere sul campo un'indagine approfondita per rendersi conto delle reali condizioni dell'arenile, delle acque, delle concessioni balneari in essere, e così via. Dopodiché sarà in grado di decidere a ragion veduta se continuare a investire caparbiamente e sine fine su quei 300 metri.
Chi vivrà vedrà.





lunedì 11 gennaio 2016

Con la cultura non si mangia

7 gennaio alle ore 16:59

CON LA CULTURA NON SI MANGIA
Da notizie giornalistiche sempre più frequenti e concordanti, pare che la Giunta di San Vincenzo abbia deciso di dismettere, nell’ordine:
1) L’intera Biblioteca Comunale
2) Le relative sale di lettura e di studio
3) Le relativi postazioni internet
4) La Sala multimediale
5) Le salette per incontri, mostre ed esposizioni
6) Gli uffici dell’URP e delle associazioni dei consumatori.
In altre parole tutte le funzioni contenute nell’intero palazzo cosiddetto “della Cultura” in piazza Mischi pare saranno drasticamente ridotte, oppure, più realisticamente - viste le inattuabili sedi alternative proposte – smantellate completamente.
PERCHE’?
Si dice per poter monetizzare (vendendolo o facendolo esplodere) il palazzo delle ex scuole Fucini, dove attualmente risiedono un gran numero di uffici Comunali che dovrebbero quindi essere trasferiti nel palazzo della Cultura di piazza Mischi, sfrattando tutte le sua attuali funzioni.
MA QUEST’IPOTESI NON ERA GIA’ STATA DRASTICAMENTE ESCLUSA ANNI FA?
Certo era stata esclusa con tanti ringraziamenti del sindaco all’opposizione per aver contribuito ad evitare questa sciocchezza e questo danno grave per il paese.
E ALLORA?
Allora, dopo il Porto, dopo Rimigliano, dopo il Bayahibe, dopo l’officina Bensi, la Giunta pare sia tuttora preda dell’irresistibile attrazione del “cupio dissolvi” o in altri termini del “facciamoci del male” che ha portato a tutti quei precedenti disastri. La cura disintossicante non ha purtroppo funzionato.
QUINDI CHE SUCCEDERA’?
Succederà che non solo saranno spazzate via le uniche vere offerte culturali del paese, ma anche gli unici luoghi e occasioni (specie fuori stagione) di socialità, di incontri, di dibattiti, di pubblica utilità, di occasioni di pratica democratica, che erano situati per di più, miracolosamente, proprio nel baricentro del paese.
Infatti l’alternativa ventilata (la Torre) è ridicolmente inadeguata, per insufficienza di superfici, inadeguatezza planivolumetrica, inadeguatezza statica, infelice collocazione, presenza di altre funzioni.
Quindi questa ulteriore DESERTIFICAZIONE, specie invernale, del centro del paese sarà una vera sciagura, un ulteriore passo (l'ennesimo) verso la sua morte, con tutte quelle funzioni culturali e sociali così importanti ed essenziali, sostituite da squallidi uffici comunali, con nessuna funzione culturale e socializzante e comunque quasi sempre chiusi.
CON LA CULTURA NON SI MANGIA
La giunta pare abbia convintamente fatta sua questa orrenda frase di Tremonti. Ma, come ovvio, è una frase del tutto falsa. In realtà con la cultura (e con la socialità) si vive, si migliora, si cresce, ci si arricchisce e quindi anche “si mangia”. Eccome. Il concetto vero è ovviamente un altro:
CON L’ANORESSIA (culturale) NON SI MANGIA

Voci dal sen fuggite


Ipotesi, chiacchiere... giammai progetti

8 gennaio alle ore 21:47
In Consiglio Comunale del 22 dicembre L’ASSESSORE ROVENTINI sulle EX SCUOLE FUCINI ha detto:
«se all’interno degli uffici, il dirigente o qualcun altro magari ha sentito un discorso o una idea, io credo che tra questo e avere intenzione di fare un qualcosa, c’è un abisso. Quindi non posso altro che riconfermare che oggi, 22 dicembre 2015, non ci sono ad oggi progetti che riguardano l’intenzione di vendere o di demolire l’edificio pubblico delle ex Fucini.»………….. Quindi si può dedurre che:
1) In Comune se ne parla e ci sono idee del genere.
2) Al 22 dicembre non c’è ancora un progetto (ufficiale e approvato). Ma ufficioso e da approvare?
3) Dal 23 dicembre in poi quindi non si può escludere nulla.
4) Nulla si dice sugli articoli dei giornali che danno la faccenda per sicura e che non vengono smentiti.
5) Nulla si nega sul prossimo (da aprile) sfratto preventivo della biblioteca e della sala multimediale, né vengono smentiti gli articoli dei giornali che li danno per ormai deciso.

Quindi almeno questo sfratto sembra ormai pressoché certo.

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Sarebbe quindi interessante sapere quanto è previsto di spendere per sbudellare completamente il palazzo Alliata (ex biblioteca e sala multimediale e salette ecc.) che era stato da pochi anni completamente ristrutturato a caro prezzo, per inserirci tutti gli uffici comunali che (forse) rimarranno orfani delle vendute o demolite ex Fucini. Nel 2007, secondo l’allora assessore Kety Pini, ci sarebbe voluto UN MILIONE di euro. Oggi?
Sarebbe anche interessante sapere se si prevede ancora di ovviare agli evidentemente insufficienti rapporti aeroilluminanti del palazzo Alliata, che non consentirebbero di certificare l’abitabilità (se qualcuno mai la pretendesse, come d’obbligo) dei nuovi uffici comunali, mediante la realizzazione di “PARETI TRASPARENTI”, secondo l’originale idea sempre dell’allora assessore Kety Pini.

Sarebbe molto interessante. Ma suppongo che non avremo risposta, nonostante la nota e più volte solennemente promessa “trasparenza” della nuova giunta.

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Bientinesi, grazie ai solidi agganci nella giunta, fa il punto della situazione con due ipotesi UFFICIALI
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9 gennaio alle ore 11:43
GIOCO DELL' OCA
E allora ripercorriamo le ipotesi di primissima mano del ben introdotto Bientinesi. Ipotesi pressoché ufficiali, vista la fonte. Si tratta praticamente di un gioco dell’oca, costosissimo, ma poco divertente.
Prima ipotesi Bientinesi
Le ex Fucini vengono sbassate da tre a due piani (non uno ovviamente) con tanto di orologio sul coronamento della facciata. La sala consiliare della Torre va al primo piano delle sbassate ex Fucini. Le sale multimediali del piano terra del palazzo della cultura vanno al piano terra e primo della Torre (liberati dalla sala consiliare). Gli uffici delle attuali ex Fucini vanno al piano terra delle sbassate ex Fucini e al piano terra del Palazzo della Cultura (sgombrato dalla sala e dalle salette).
Seconda ipotesi Bientinesi
Le ex Fucini vengono sbassate o non sbassate, ma ristrutturate. La sala consiliare della Torre va al primo piano del Palazzo della Cultura al posto dell’attuale biblioteca. La Biblioteca del Palazzo della Cultura, va al piano terreno delle sbassate o meno ex Fucini. Le sale multimediali del piano terra del palazzo della cultura vanno al piano terra e primo della Torre. Gli uffici del piano terra delle ex Fucini (dove andrà la biblioteca) vanno al piano terra del Palazzo della Cultura (sgombrato dalla sala e dalle salette).
Ipotesi aggiuntive Bientinesi, ma estranee al tourbillon degli uffici sale e biblioteche
a) Recupero dei granai sotto piazza Mischi per farci che? Non si dice. Forse una cantinetta per i vini di pregio.
b) Sistemazione della piazza Mischi che si dice nell’articolo, “necessita di un completo recupero”. E qui siamo completamente d’accordo.
Mettendo invece insieme le prime DUE ipotesi si arriva almeno a queste tre CERTEZZE:
1) La sala consiliare verrà sicuramente spostata dalla Torre (o al primo piano del palazzo della cultura al posto della biblioteca o al primo piano delle ex Fucini)
2) La sala multimediale e le salette per mostre e associazioni al PT del Palazzo della Cultura, verranno sicuramente sloggiate (spostate alla Torre o in parte dismesse)
3) Il piano terreno del Palazzo della Cultura sarà sicuramente ristrutturato per infilarci gli uffici comunali sfrattati dalle ex Fucini.
Tutto questo incasinamento a che servirebbe? Dice a razionalizzare le spese di gestione. Ma solo la inutile ristrutturazione del Palazzo della Cultura (da pochissimo ristrutturato), anche nell’ipotesi meno pesante non costerebbe meno di mezzo milione. Poi i costi aggiuntivi non certo inferiori per la ristrutturazione integrale delle ex Fucini, sbassamento o meno. Infine i costi di adattamento della Torre.
Per ripigliarci il costo complessivo, con la ipoteticissima razionalizzazione di spesa, ci vorrebbero circa 250 anni. A essere ottimisti.

Se poi si intende veramente trasferire (azzoppandola senza rimedio) anche la Biblioteca, allora veramente il disastro culturale, economico e intellettivo, sarebbe totale.

FRENATE ?

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Sia pure al freddo e al gelo, la giunta, ben sciarpata, medita. Mumble, mumble.




Si aprono riflessioni...
Tornare ad un solo piano come i due che erano negli anni 50, o restare ai due piani di oggi che sono in effetti tre?

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