venerdì 12 settembre 2014

Cronaca dei liquami - Aggiornamenti

26 settembre
Poco prima di mezzanotte viene finalmente pubblicata (dopo otto giorni) l'ordinanza 207 del 18 settembre, e così diviene efficace la revoca del divieto di Balneazione sui tratti Principessa centro e Principessa nord.
Continua invece a non essere revocata l'ordinanza 200 sul divieto di balneazione per i 100 metri in corrispondenza della foce delle Prigioni, divieto che, quindi, resta formalmente in vigore.

18 settembre
Viene pubblicizzata sui giornali e per breve tempo anche sul sito del Comune un'ordinanza (la 207/2014) che, a seguito dei dati positivi ARPAT sui prelievi del 15, revoca l'ordinanza 201 (ma non la 200) e quindi il divieto di Balneazione su buona parte della costa.
L'ordinanza però inspiegabilmente, non viene pubblicata sull'albo pretorio.

15 settembre 2014
CRONACHE DEI LIQUAMI - 4
Tutto continua a tacere lassù dove si puote ciò che si vuole.
In compenso l'ARPAT finalmente (dopo 4 giorni) ufficalizza i tragici risultati dei due prelievi dell'11. 
Mai registrati prima valori del genere.........
Punto di prelievo Venere:  E.Coli  10.462 - Enterococchi intestinali 3.200
Punto di prelievo Florida:  E.Coli   3.654 - Enterococchi intestinali 1.800

20 volte il valore massimo ammesso, e 1000 volte quello consigliabile. Con un prelievo eseguito a distanza notevole (Venere) dalla foce delle Prigioni.
Non so immaginare che valori ci fossero alla Lanterna.....
E non hanno controllato al punto di prelievo del Delfino che era il più vicino sottovento al Renaione..
Chi ha fatto il bagno l’11 settembre s’è vaccinato ben bene
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Zona Balneare SAN VINCENZO CENTRO SUD
Dal Porto fino al Renaione ed a tutto il bagno Delfino
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al Delfino
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli            1.652  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   860  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)
Prelievo del 11 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (non effettuato)


Zona Balneare PRINCIPESSA NORD
Dal bagno Delfino fino a via del Tirreno
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al bagno Florida
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli               945  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   360  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)
Prelievo del 11 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (molto irregolare)
Escherichia coli            3.654  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   1.800  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)


Zona Balneare PRINCIPESSA CENTRO
Dal Bayahibe-foce delle Prigioni, fino a tutto l'hotel I Lecci
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al bagno Venere
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli            1.445  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   440  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)
Prelievo del 11 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (estremamente irregolare)
Escherichia coli            10.462  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   3.200  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)
13 settembre 2014
CRONACHE DEI LIQUAMI - 3
Visto che chi sa tace. Facciamo un pochino di chiarezza.
Pare ormai evidente che i malfunzionamenti degli impianti costieri di ripompaggio dei liquami sono la causa principale degli inquinamenti e che le fognature bianche e i fossi sporchi sono una causa molt
o secondaria.
Questa situazione data da molto tempo, ma finora per lo sfalsamento fra piogge intense e prelievi ARPAT aveva permesso che nessuno se ne rendesse mai conto (almeno ufficialmente). 
Solo gli sversamenti delle Prigioni che prima di finire in mare, vanno a finire nel laghetto della foce erano stati finora, qualche volta, visivamente notati. 
Gli sversamenti del Renaione non vengono invece notati perché avvengono sotto la volta e vengono subito diluiti e mascherati dalla corrente forte del fiume e dalla cascata sulla spiaggia.
I prelievi ARPAT tempestivi del 1 settembre hanno svelato tutti gli arcani.

..............................................  1 settembre ..1) Il 1 settembre, dopo un busso d’acqua molto intenso, a seguito dell’allagamento delle camere di raccolta liquami è successo quanto segue:
....1a) Ha sversato (non visto) l’impianto della punta nord per ragioni ignote
....1b) Ha sversato (non visto) il ripompaggio del Renaione perché le camere di raccolta sono state allagate dall’acqua del fiume.
....1c) Ha sversato (visto) l'impianto delle Prigioni per la maggiore portata ricevuta dalle fogne e per l'anomala portata ricevuta dall'impianto del Renaione (liquami + acqua di fiume)
..1) Risultato:litorale inquinato dalla Perla a Riva degli Etruschi dove l'inquinamento è arrivato, sia pure molto diluito, trasportato dalle correnti nord-sud.
..............................................  11 settembre
..2) l'11 settembre, sempre durante una forte pioggia, è successa la stessa identica cosa del 1 settembre.
....2a) Non si sa cosa abbia fatto l'impianto delle punta nord.
....2b) Ha sversato (non visto) il ripompaggio allagato del Renaione.
....2c) Ha sversato (visto) l'impianto sovraccarico delle Prigioni.
..3) Solo lo sversamento delle Prigioni è stato visto e il sindaco ha fatto la prima (ridicola) ordinanza 50+50 metri dalla foce.
..4) Sono stati fatti subito due prelievi nei due punti ARPAT a sud e nord della foce delle Prigioni (Venere e Florida), ma NON è stato eseguito il prelievo più necessario di fronte al Delfino.
..............................................  12 settembre
..5) Sono stati anticipati da ARPAT al sindaco i risultati ufficiosi ma già sicuramente negativi dei due prelievi effettuati.
..6) Il sindaco ha vietato la balneazione nei soli due tratti corrispondenti ai due punti di prelievo (Principessa centro e Principessa nord), da Riva degli Etruschi esclusa al Delfino escluso.
..7) Dal momento che la mattina dell'11 la corrente del mare era decisamente NORD-SUD, risulta evidente che 
....7a) l'inquinamento davanti al Venere si spiega perfettamente con lo sversamento delle Prigioni, 
....7b) ma l'inquinamento davanti al Florida, no. Si spiega invece solo con lo sversamento (non visto) del Renaione (unico impianto critico a nord).
..8) Quindi l'esclusione dal prelievo aggiuntivo del punto di fronte al Delfino e poi dal divieto del tratto di costa "San Vincenzo centro sud" (Delfino-Porto) è stato un errore.
...........................................  13 settembre ..9) Oggi 13 settembre, l'inquinamento dell'11 è ormai un ricordo e la diluizione degli sversamenti ha raggiunto un grado di quasi certa sicurezza. I risultati negativi ufficiali delle 2 analisi (che avrebbero dovuto essere 3) arriveranno solo oggi. 
..10) I risultati delle conseguenti controanalisi di oggi (certamente positivi, se non ripioverà), arriveranno se va bene, lunedì. Fino ad allora permarrà un divieto inutile e in gran parte localizzato nei posti sbagliati.


12 settembre 2014


  • Addetto Stampa Asa Spa Con la presente informiamo che nella notte tra il giorno 10 e il il giorno 11 settembre 2014 le reti di fognatura di raccolta delle acque usate e le stazioni di sollevamento intremedie presso i corsi d’acqua che recapitano direttamente o indirettamente a mare in prospicenza dell’area urbana nel Comune di San Vincenzo, compresa quella in corrispondenza del Fosso delle Prigioni, hanno funzionato regolarmente pur in presenza di una notevole quantità di acque di pioggia che sono entrate all’intero del sistema .

    L’unica situazione di sovraccarico rispetto all’effettiva capacità di sollevamento di tutta la portata influente si è registrata in corrispondenza della stazione del fosso delle Prigioni, che rappresenta il punto terminale prima del sollevamento finale al depuratore di Guardamare.

    L’evento di cui sopra è quindi da ricondurre, non tanto ad un’anomalia di carattere puntuale e di tipo gestionale (le due pompe hanno funzionato anche questa volta alla massima potenzialità per tutta la durata della pioggia), ma alla tipoligia strutturale del sistema di fognatura locale che è di fatto è un sistema misto, anche se all’origine è stato concepito e realizzato in modo da tenere separdate le acque bianche di pioggia da quelle nere. Sono in corso verifiche per localizzare le inteconnessioni tra i due sistemi di fognatura, molte delle quali sono occulte e realizzate abusivamete negli anni.

    Questo stato di fatto comporta un grande stress del sistema delle reti nere e dei sollevamenti fognari in gestione di ASA, sottoposti ad un carico idraulico che aumenta a dismisura proprio durante gli scrosci di pioggia di forte intensità, che putroppo si sono accentuati proprio durante questa estate che è stata la più piovosa degli ultimi 98 anni come da rilevamenti metereologici. 

    La rete di fognatura nera, che è stata concepita per la raccolta e l’allontanamento delle sole acque reflue civili, pur garantendo il massimo sollevamento consentito dalle dimensioni delle tubazioni, dai limiti di pressione delle stesse e dalla potenza delle pompe installate nelle stazioni intermedie, non riesce a sostenere portate di acque miste durante le pioggie oltre certi valori limite. 

    Per quanto sopra, ASA proprorrà interventi di separazione sempre più spinta tra le reti di raccolta delle acque di pioggia e quelle usate, nonché l’ottimizzazione delle centraline di sollevamento e delle condotte, mediante indicazioni progettuali che verranno discusse con il Comune di San Vincenzo in un prossimo incontro già concordato per la data del 15/09 . 

    La collaborazione e concertazione tra ASA e il Comune, come già successo in altre realtà della costa, sarà quindi determinante per ridurre al minimo i disservizi dovuti alle condizioni attuali delle reti fognarie, in attesa della esecuzione degli interventi strutturali necessari, saluti.




  • Rimigliano San Vincenzo ASA dice esattamente (acqua pluviale nelle fogne nere) quello che era già stato facilmente ipotizzato, vista la ormai cronica coincidenza fra piogge violente e sversamenti. Questo però, da solo, non spiega l’inquinamento a tappeto del 1 settembre, o quanto meno non lo spiega per la zona a sud delle Rozze e del Renaione.  A meno che anche l’ impianto di ripompaggio del Renaione e qualcosa nel Fosso delle Rozze (depuratore della Valle, o altro?) non abbiano avuto, quella mattina, gli stessi problemi dell’impianto delle Prigioni.  Infine va detto che l’acqua pluviale nella fognatura nera non è proprio una “sorpresa” , visto che il depuratore di Guardamare, nel periodo estivo degli anni scorsi è arrivato a trattare le acque provenienti dalla fognatura nera, con una portata media di 67 mc/ora, ma che questa portata media è salita ad oltre 200 mc/ora in caso di pioggia. Quindi quando piove, la massa di liquami da depurare, già da tempo triplica (1 parte di nera e 2 parti di pioggia). Cocktail davvero indigesto.





  • Rimigliano San Vincenzo Fra l'altro stamani, se fosse stato un giorno di prelievo ARPAT, credo che sarebbero saltati fuori risultati molto simili a quelli del 1 settembre. A giudicare dal colore del mare stamattina e dalla persistenza (favorita dal vento) delle striature marroni fino a pomeriggio inoltrato, mi sa che si fosse nella medesima situazione dell'altra volta. Forse un po' migliore, visto il lavaggio delle fognature e dei fossi di 10 giorni prima anziché di un mese. 

    Come già detto, nelle situazioni di pioggia forte, con mare marrone, ci vorrebbe un divieto di balneazione nel tratto cittadino, generale e automatico di almeno (dipende anche dai venti) 24 ore. Sarebbe cosa logica e "responsabile"... Altro che 50 metri a nord e sud della foce delle Prigioni. Un divieto del tutto inutile, ma solo "simbolico". Fatto solo ed esclusivamente per evitare di incorrere in una plateale omissione.




  • Rimigliano San Vincenzo Dai, dai ho capito qual'è uno dei problemi principali.

    La prima stazione di pompaggio posta nell'alveo del Renaione, nel tunnel sotto piazza Gramsci, quando l'acqua del Renaione sale, finisce sott'acqua e la vasca dei liquami viene allagata dall'acqua del fiume.

    A quel punto, ad essere pompate verso la seconda stazione (Prigioni) è non solo acqua nera, ma anche una grande quantità di acqua del Renaione, con conseguente diluizione, ma anche grande aumento di portata di liquido che mette in crisi la capacità del ripompaggio delle Prigioni.



  • Rimigliano San Vincenzo però se l'acqua del Renaione riesce a entrare nella vasca dei liquami, vuol dire che questa non è stagna e quindi da essa, una volta finita sott'acqua, nel rimescolamento generale, uscirà a sua volta, dai coperchi o dal troppo pieno, anche una bella quantità di liquami che se ne andranno dalla foce, parecchi metri più a valle, diluiti dalla corrente del fiume, senza che nessuno se ne accorga mai. Ecco spiegati i valori altissimi del prelievo ARPAT subito a sud della foce, del 1 settembre. Magari sono anni che succede, quando piove, senza che nessuno se ne sia mai accorto.



  • Rimigliano San Vincenzo La centrale delle Prigioni la vedono tutti e gli sversamenti vengono subito sgamati. Quella nel tunnel chi la vede?..... Qui la fonte....



    San Vincenzo

    Vogliamo chiarire una questione che è stata oggetto anche di un art...Altro...




  • Rimigliano San Vincenzo Beh, quei coperchi di lamiera, granché stagni non sembrano davvero. Quando vanno sott'acqua che succede?.......



    video.gelocal.it
    Gestione Asa sul banco degli imputati. Il sindaco di San Vincenzo: 'C'è un danno di immagine ed economico per gli operatori turistici'


Il Tirreno 12 settembre 2014 - Cronaca di San Vincenzo



sabato 6 settembre 2014

Nuotando dopo la pioggia


Il 1 settembre 2014, nel mare di fronte a tutto il tratto urbano di San Vincenzo, dalla punta a nord del porto, fino a Riva degli Etruschi, sono stati registrati valori altissimi di inquinamento da coliformi ed enterococchi fecali, fino al quadruplo dei valori massimi consentiti dalla legge, con la conseguente chiusura per due giorni di circa il 90% delle spiagge cittadine.
Una simile circostanza non si era mai precedentemente verificata, o quantomeno mai con questa estensione e con questi elevati valori di inquinamento.
Quest’episodio, oltre che gravemente deleterio per l’immagine turistica di San Vincenzo, ha svelato l’esistenza, mai prima così oggettivamente certificata,  di un non trascurabile pericolo per la salute pubblica, perlomeno in determinate circostanze.
Cos’è successo, allora, il primo settembre?
E’ successo che. per la prima volta da anni  i prelievi routinari dell’ARPAT sono casualmente caduti nella mattinata susseguente ad uno scroscio di pioggia (10 mm) che, dopo quasi un mese di asciutto,  aveva interessato il paese poco dopo l’alba.
La risposta sembrerebbe quindi molto semplice: è stata una “conseguenza” della pioggia. Non certo una “colpa”, ma una conseguenza di quello scroscio di pioggia che ha smascherato altre colpe.
 Quali sono quindi queste colpe e chi sono i colpevoli?
le risposte in fondo al post......
Evento piovoso delle prime ore del 1 settembre (10 mm) ed eventi del mese precedente
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Zona Balneare CONCHIGLIA
Dal Bagno di via dell’Orata (confine comunale) fino a 50 metri a sud del fosso delle Rozze
Punto di prelievo ARPAT: 50 metri a nord della Foce del fosso delle Rozze
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (regolare)
Escherichia coli                89  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali      5  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)


Zona Balneare SAN VINCENZO CENTRO NORD
Da 50 metri a nord del bagno La Perla, fino al Porto
Punto di prelievo ARPAT: alla Punta, accanto al Bucaniere
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli            1.298  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   330  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)



Zona Balneare SAN VINCENZO CENTRO SUD
Dal Porto fino al Renaione ed a tutto il bagno Delfino
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al Delfino
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli            1.652  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   860  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)


Zona Balneare PRINCIPESSA NORD
Dal bagno Delfino fino a via del Tirreno
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al bagno Florida
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli               945  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   360  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)


Zona Balneare PRINCIPESSA CENTRO
Dal Bayahibe-foce delle Prigioni, fino a tutto l'hotel I Lecci
Punto di prelievo ARPAT: di fronte al bagno Venere
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli            1.445  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   440  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)



Zona Balneare PRINCIPESSA SUD
Dall'hotel I Lecci, fino a tutta Riva degli Etruschi
Punto di prelievo ARPAT: di fronte all'ufficio spiaggia di Riva degli Etruschi
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (irregolare)
Escherichia coli               406  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali   260  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)



Zona Balneare BOTRO DEI MARMI NORD
Da Riva degli Etruschi, fino a 50 metri dal Botro ai Marmi
Punto di prelievo ARPAT: all'inizio della dog-beach
Prelievo del 1 settembre 2014 dopo pioggia intensa. (regolare)
Escherichia coli                52  mpn/100ml   (consigliato <10, max di legge 500)
Enterococchi intestinali    21  ufc/100ml     (consigliato 0, max di legge 200)



1) Secondo l’assessore  la colpa è dell’ARPAT che ha fatto i prelievi poco dopo la pioggia, invece di aspettare almeno un giorno o due. Punto di vista neppure commentabile!
2) Secondo il sindaco la colpa è dell’ASA che gestisce le fognature nere e le stazioni di pompaggio alla foce dei due fossi principali, stazioni che ogni tanto si bloccano e sversano liquami in mare. Punto di vista incongruente, dal momento che l’inquinamento ha interessato quasi 5 chilometri di litorale, arrivando a spiagge lontanissime, sia a nord che a sud, dagli impianti ASA e assolutamente non influenzabili da loro eventuali e nemmeno provati sversamenti.
E allora?
Per quanto riguarda i periodici sversamenti (non sempre correlati agli scrosci d’acqua) degli impianti di accumulo e pompaggio dell’ASA, è ovviamente necessario intervenire immediatamente, in attesa della razionalizzazione e separazione della intera rete fognaria, potenziando e adeguando questi impianti in maniera che non siano più soggetti a sversamenti.
.
Per il resto invece bisogna metter mano ai principali responsabili di quest’ultimo clamoroso inquinamento, e cioè i FOSSI: principalmente il Renaione e le Prigioni (con  val di Gori e Bufalone). Ma anche (dove i fossi non arrivano)  le fognature BIANCHE;  tutte quelle tubazioni che portano a mare le acque bianche; cioè le acque pluviali provenienti, solo in caso di pioggia,  dai tetti, attraverso le calate e dalle strade, piazze e cortili, attraverso le caditoie.
Queste acque possono anche essere sporche di terra, polvere, di residui oleosi e anche di residui organici animali provenienti da campi e strade, ma in misura talmente marginale da non poter provocare elevato inquinamento da batteri fecali.
Se però, sia ai fossi scoperti ed ai loro affluenti, che a tali tubazioni sotterranee (grandi collettori stradali, piccole e medie tubazioni locali, vecchie e nuove) che in gran numero sboccano a mare, risultano allacciati anche un numero significativo di scarichi di tipo agricolo (piccoli allevamenti, concimaie) o di tipo civile (scarichi grigi, sfiori di fosse settiche, pozzi neri o troppo pieni), allora il discorso cambia.
Nella stagione asciutta questi scarichi (abusivi o storici che siano) dalla portata troppo modesta per scorrere superficialmente, costituiscono dei rigagnolini che si perdono presto, andando a impregnare il fondo dei fossi .  Nelle fognature bianche, invece, stagnano nei tratti in pari, riempiono i pozzetti di transito (avete presente l’odore di bottino che esce dalle caditoie stradali in zona pedonale quando non piove da un po’?), si perdono nelle crepe dei tubi e, a volte, arrivano fino in spiaggia, piccoli rigagnoli maleodoranti che si perdono subito nella rena.
Quando, dopo un mesetto di lento e silenzioso accumulo di questo materiale, arriva una bella acquata, questa provvede a ripulire fossi e fognature bianche portando in pochi minuti in mare gli scarichi neri di un mese, e facendo salire alle stelle i coliformi e gli enterococchi.
E allora?
Allora ci vorrebbe una apposita task force del Comune (un paio di persone) che si dedicasse ad una certosina ricerca degli scarichi neri nei fossi (tutti individuabili con un po’ di tempo e di pazienza) e degli scarichi neri nelle fognature bianche (più difficili, ma anch’essi individuabili, ispezionando pozzetti e seguendo rigagnoli e odori). Lavoraccio purtroppo, antipatico e lungo, ma indispensabile e non più rinviabile.
E nel frattempo?
Dopo ogni pioggia significativa; specie quelle piogge che colorano il mare di fronte alle foci dei fossi, il SINDACO, senza bisogno di nessuna ARPAT, fa sospendere la balneazione per almeno 24/36 ore.
Semplice, efficace, ragionevole, prudenziale.
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Accanto al problema sopra trattato della contaminazione dei fossi e delle fognature bianche da parte di acque nere, c’è il problema opposto, ma ugualmente compromettente per l’efficienza del sistema, della contaminazione della fognatura nera da parte di acque bianche pluviali.
 Questa commistione è tale che non si può parlare di fognatura nera, ma semmai di fognatura mista, con conseguenze gravissime sui costi di depurazione e sui pericoli di insufficienza degli impianti in caso di piogge particolarmente forti.
 Basti pensare che l’impianto di Guardamare, nel periodo estivo, arriva a trattare le acque provenienti dalla fognatura, con una portata media di 67 mc/ora, ma che questa portata media deve salire ad oltre 200 mc/ora in caso di pioggia. Quindi quando piove, la massa di liquami da depurare triplica, con conseguenti costi di impianto e di consumi.
Non solo, oltre una certa portata di pioggia, l’impianto di depurazione (come anche gli impianti di ripompaggio della rete fognaria) arrivano alla loro capacità limite, e, a volte, la superano, con inevitabili sversamenti e pericoli di blocco totale.
 Quindi l’altra opera urgentissima da parte di Comune ed Asa è quella di aumentare rapidamente la separazione fra fognature bianche e nere in modo da giungere progressivamente ad una fognatura nera integrale, con enormi vantaggi nei costi e nella sicurezza.
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Altri possibili eventi che, seppur negati o mai neppure ipotizzati da Comune ed ASA, potrebbero aver contribuito a causare il massiccio inquinamento del litorale. (Capitolo complottistico).
In ordine decrescente di probabilità:
1)  Lo sversamento di liquami dell’impianto di ripompaggio ASA alla foce del Fosso delle Prigioni, effettivamente avvenuto la mattina del 1 settembre, potrebbe esser  finito massicciamente in mare e non essere stato invece contenuto totalmente nell’alveo del fosso e quindi pompato via da ASA, così come invece affermato nell’Ordinanza 192, di revoca immediata (senza analisi) del divieto di balneazione (ord. 191) della stessa mattina. (Probabile, anche se ufficialmente negata nell'ordinanza, ma poi qualche dichiarazione anche del sindaco è cambiata....)
2)  L’impianto ASA di ripompaggio posto alla foce del Renaione, sotto Piazza Gramsci, potrebbe essersi bloccato ed analogamente a quello delle Prigioni avere sversato liquami in mare; e nessuno se ne sarebbe accorto per la contemporaneità con il fortissimo acquazzone e con l’acqua che arrivava abbondante dal fosso. (Possibile anche se mai ipotizzata, ma l'ASA qualcosa aveva ventilato...)
3)  L’impianto di depurazione della Valle (accanto al Cimitero) potrebbe essersi bloccato per vari motivi ed aver dovuto immettere i  liquami non depurati direttamente nella condotta di scarico sottomarina che sbocca al largo. Le correnti verso riva (da verificare), avrebbero fatto il resto. (Possibile anche se mai ipotizzata, se non da qualcuno...)
4) L’impianto di depurazione di Guardamare potrebbe essersi bloccato per vari motivi ed aver dovuto immettere i  liquami non depurati direttamente nella condotta di scarico che porta l’acqua depurata a Piombino, con conseguente apertura del bypass di emergenza che immette nel Botro ai Marmi. (Improbabile e contrastante con le stesse analisi)

Queste ipotesi, d'altronde, sembrano quelle ipotizzate dal sindaco (almeno le prime tre). Infatti, affinché la colpa sia totalmente dell’ASA, (e non anche o solo dei fossi e degli scarichi irregolari) così come ipotizzato dal sindaco sul giornale, bisognerebbe che lunedì mattina 1 settembre si fossero verificate CONTEMPORANEAMENTE le seguenti circostanze:
1)  Correnti marine decise con direzione nord-sud e vento di ponente o maestrale
2)  Grave anomalia del depuratore della Valle con scarico a mare (condotta sottomarina o bypass delle Rozze) di una certa quantità di liquami.
3) Grave anomalia dell’impianto ASA della foce del Renaione con sversamento di liquami in mare
4) Grave anomalia dell’impianto ASA della foce delle Prigioni con sversamento di liquami in mare (al contrario di quanto affermato dallo stesso sindaco nell'ordinanza 192)
Solo la contemporaneità di questi quattro eventi potrebbe infatti giustificare da sola:
(1+2) L’alto inquinamento del punto di prelievo del Bucaniere (sottovento alle Rozze)
(1+3) L’alto inquinamento del punto di prelievo del Delfino (sottovento al Renaione)
(1+3)  l’inquinamento minore del punto di prelievo del Florida (più lontano dal Renaione)
(1+4)  L’alto inquinamento del punto di prelievo del Venere (sottovento alle Prigioni)
(1+4)  l’inquinamento assai minore del punto di Riva degli Etruschi (molto lontano dalle Prigioni)
Naturalmente tutto può essere, ma una tale coincidenza di circostanze appare troppo sfortunata per essere credibile e quindi assai improbabile.

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