sabato 29 novembre 2014

Protezione e allungamento delle spiagge - Ne valeva davvero la pena?


La spiaggia "d'oro"
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Come si presenta la spiaggia fra il Porto e la foce del Renaione, oggi, alla fine di novembre del 2014. (foto Il Tirreno - PaBar)
300 metri di spiaggia che hanno assorbito negli ultimi anni la grandissima parte dei circa 800.000 euro, investiti sulle spiagge del Comune, fra inutili pennelli, inutili salsiccioni, inutili scogliere e ripetuti inutilissimi ripascimenti.


Questi sono una parte dei soldi spesi per la "protezione" e allungamento di quella spiaggia. Non sono tutti perché alcune spese sono difficili da ritrovare e quantificare, come ad esempio quelle relative alla realizzazione del pennello e all'ultimo improvviso ripascimento fatto coi trattori fra i bagnanti alla fine di maggio 2014 e altre non recuperabili che portano il totale effettivo a circa 800.000 euro.


Per ora tutto quanto speso si è rivelato praticamente del tutto inutile, quanto meno a giudicare dai risultati.  Altre ingenti spese sono previste prossimamente per continuare testardamente coi tentativi di realizzare, a suon di costosi e assurdi ripascimenti, in quel punto una spiaggia lunga, che lunga non è mai stata, neppure prima della costruzione del nuovo porto e che lunga non potrà mai essere perché la presenza del porto, la morfologia dei fondali e delle correnti non lo consente e perché il mare "non vuole".
L'unico risultato (peggiorativo) è stato quello di inondare la spiaggia di sassi provenienti dalla lenta frantumazione delle nuove scogliere soffolte.

Sono solamente 300 metri di spiaggia sui 3.200 di litorale cittadino e sui 10.000 di litorale del Comune. 300 metri che però hanno già assorbito da soli più di 2.000 euro per ogni metro di spiaggia.
E altri ne assorbiranno in continui e inutili ripascimenti.
Ma ne vale davvero la pena? E poi è giusto?



Qui sopra i lavori di uno dei tanti costosissimi e inutili ripascimenti per realizzare una spiaggia dalla lunghezza mai vista a memoria d'uomo (e di foto aeree), che il mare, quando ha deciso di farlo, si è sempre portato via nel giro di poche ore di mareggiata.
Perché volersi testardamente ostinare contro ogni logica e contro ogni evidenza a cercare di "obbligare" (inutilmente, è ovvio)  il mare a tenersi una spiaggia dalle dimensioni che lui non ha mai visto e che non vuole vedere?
Basta guardare le foto aeree qui sotto per rendersi conto che, (almeno a partire dalla realizzazione del primo porticciolo) la lunghezza naturale di quella spiaggia è sempre stata più o meno  (forse anche meno che più) quella ridotta attuale, dopo l'ultima mareggiata di novembre.
L'unico atteggiamento logico e razionale (a meno di non volere demolire completamente il porto, riportandosi alla situazione di costa degli anni sessanta) è quello di  convincersi realisticamente che la lunghezza di quella spiaggia è ormai quella "storica" e adeguarsi quindi a quelle dimensioni ridotte, certo meno confortevoli, ma sopportabili, come lo sono state, almeno negli ultimi quarant'anni. 



Sentir parlare di nuove centinaia di migliaia di euro da continuare a gettare nel pozzo senza fondo degli studi dei luminari, spacciatori di olio di marmotta, che vendono la stessa merce avariata a tutti gli enti costieri creduloni, e sopratutto nel paniere sfondato dei ripascimenti a perdere che il mare ha ormai dimostrato di sapersi rimangiare ogni volta in poche ore, fa rabbrividire, specie pensando ai mille altri importanti bisogni e necessità del Comune, che con investimenti di questa portata si potrebbero  risolvere, ma  DEFINITIVAMENTE e senza che il mare distrugga inevitabilmente tutto ogni anno.



foto aerea 1988

foto aerea 2000



sabato 22 novembre 2014

I misteriosi e silenti collaudatori del Porto di San Vincenzo - Son sempre i soliti del 2010 o sono stati sostituiti?


23 novembre 2014
COLLAUDO DEL PORTO
I silenzi e le memorie labili che ingenerano nuovi dubbi inquietanti.

Ipotesi A o Ipotesi B ?
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Sappiamo, - lo dichiarò ufficialmente Bandini in Consiglio Comunale il 30 maggio 2011 - che i collaudatori tecnico amministrativi del porto, nominati fin dal 2010, sono (erano?) i seguenti:
1) ingegner MARIO NICCOLAI (collaudatore capo - già autore del collaudo statico)
2) ingegner VASCO ANTONELLI per l’antincendio e sicurezza
3) ingegner MAURIZIO VERZONI per le opere marittime.
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Son passati ormai 4 anni e mezzo dall’ ”INAUGURAZIONE” del porto e dal teorico inizio delle operazioni di collaudo. Il silenzio su queste operazioni è sempre stato rigoroso (salvo l’indiscrezione sfuggita a Bandini nel maggio 2011), e ora dopo il TEMPO SPROPOSITATO che è passato senza che una sola foglia si sia mossa, i dubbi si affollano sempre più numerosi e preoccupanti.
1) E’ possibile che tre stimati e responsabili professionisti incaricati del DELICATO COLLAUDO di un’importante opera pubblica, già aperta al pubblico da oltre quattro anni, che appare presentare palesi difetti e inosservanze delle norme di sicurezza (scale fuori norma, ringhiere e corrimani fuori norma, barriere architettoniche macroscopiche, ostacoli pericolosi, salti a tradimento, inciampi orrendi di ogni tipo, pavimenti scivolosi, solo per parlare di quelle più macroscopiche e rilevabili “ictu oculi”) e quindi con evidenti rischi per la pubblica incolumità, accettino di far trascorrere tutto questo tempo, senza procedere al collaudo (positivo o negativo che sia) nel completo silenzio e senza neppure mettere in mora (almeno per quanto si sappia) Comune e Sales, o dimettersi motivatamente dall’incarico?
Una tal circostanza, visti i rischi ai quali sono ormai anch’essi esposti insieme a Comune e Sales, appare in effetti scarsamente comprensibile e, a questo punto, assai improbabile.
2) L’assessore Russo nel consiglio comunale del 23 settembre (vedi sotto) ha dichiarato che “la terna di collaudo”… “è stata avviata in agosto” (quindi solo nell’agosto 2014).
I casi son due. O l’assessore non sapeva di cosa stesse parlando. Oppure lo sapeva benissimo e si riferiva alla nomina di una nuova terna di collaudatori (a questo punto evidentemente diversi) avvenuta recentissimamente, questo agosto.
3) Sarebbe bastato che l’Assessore avesse letto i nomi dei tre collaudatori e il mistero sarebbe stato subito chiarito. Invece dopo aver chiesto ai consiglieri perdono per la sua cattiva memoria, ha dichiarato di non ricordare i nomi. Neppure di uno dei tre…. Gli è scappato detto che, comunque se li era scritti da qualche parte, ma ha tralasciato accuratamente di leggere quei nomi sul suo appunto.
A questo punto, senza voler fare alcuna dietrologia, ma facendo solo ESERCIZIO DI LOGICA "deduttiva", restano solo queste due possibilità:
A)
I collaudatori incaricati sono gli stessi del 2010 citati da Bandini e in questo caso:
a1) L’assessore Russo il 23 settembre non sapeva di cosa stesse parlando
a2) Questi collaudatori si sono “ibernati” da ormai più di 4 anni, senza dare alcuna notizia sulla regolarità, rispondenza alle norme di legge e sicurezza del porto e delle piazze, nonostante che l’opera da collaudare sia già aperta al pubblico ignaro da più di quattro anni.
……………………………….. OPPURE
B)
Nell’agosto 2014 è stata davvero nominata una nuova terna di collaudatori, e in questo caso:
b1) L’assessore Russo il 23 settembre sapeva benissimo di cosa stesse parlando
b2) I precedenti collaudatori incaricati si sono dimessi per l’impossibilità materiale di poter procedere al collaudo.
………………….oppure
b3) I precedenti collaudatori sono stati sostituiti con nuovi tecnici, da parte del Comune, a causa della mancata emissione in tutti questi anni del certificato di collaudo o per altra causa non pubblicamente conosciuta.
Tertium non datur.
Al Comune, e all’assessore, se mai ritroverà il biglietto dove si era appuntato i nomi, l’arduo compito di chiarire (magari anche ai giornali):
Ipotesi A o ipotesi B ?
foto di Rimigliano San Vincenzo.

foto di Rimigliano San Vincenzo.

COLLAUDATORI del PORTO
Si cercavano da tempo i nomi misteriosi dei collaudatori negli anfratti più reconditi del Comune, assoldando spie e informatori. Ma, niente, il riserbo di chi "sapeva" era rigorosissimo e i documenti riposti al sicuro in una cassaforte dalla combinazione inespugnabile.
Poi la memoria, che con l'età comincia a declinare vistosamente, ha avuto un sussulto improvviso e, dopo una beve ricerca, ecco le risposte spiattellate in un documento ufficialissimo (delibera C.C. n. 50 del 30/5/2011) di cui ci si era vergognosamente scordati.
E' lo stesso attuale sindaco che fa la storia dei collaudatori, i loro nomi, le difficoltà nelle quali si dibattevano allora, a seguito della caterva di irregolarità rese pubbliche in un mega post fotografico pubblicato su "Lavori in corso" e la richiesta di rigore da parte del Comune.
Poi, da allora, il silenzio ed il riserbo è sceso sull'argomento. Silenzio talmente rigoroso che aveva fatto scordare quell' epifania da parte dell'assessore Bandini.
Resta il mistero dell’assessore Russo che ha annunciato al Tirreno (28 settembre) la nomina dei collaudatori, datandola ad agosto 2014, ed il silenzio di quasi quattro anni sui lavori di questi silenziosi e sotterranei collaudatori, che si spera concluderanno il loro lavoro entro il termine del nostro ciclo vitale, in modo da poter visionare e commentare i contenuti di questo appassionante e ormai infinito (credo ci si avvii al record europeo, all-time) collaudo.
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delibera C.C. n. 50 del 30/5/2011
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