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La Stampa - 3 giugno 1975 |
Il titolo e l'articolo sopra, sono di quasi quarant'anni fa, ma purtroppo, a breve, potrebbe ritornare attuale. E questa volta, definitivamente.
Se infatti fra qualche giorno, o a settembre, il decreto Sblocca Italia, stanzierà i 270
milioni richiesti dalla SAT, questa rischia davvero di essere la volta buona
per l’inizio dei lavori del lotto 2 dell’Autostrada Tirrenica (San Pietro in
Palazzi – Scarlino) per il quale è già tutto pronto da anni: progetto esecutivo
e piano esecutivo degli espropri.
Il
tempo ormai stringe. Il Comune di Livorno e alcuni Comuni della Val di Cornia,
si sono già mossi per opporsi a questa sciagurata evoluzione che sembra ormai
avviata al punto di non ritorno. Ma non essendo il loro territorio interessato
dal tracciato, la loro opposizione sembra priva di effetti concreti.
Nessun
Comune direttamente interessato dal tracciato, come San Vincenzo, si è ancora
mosso, mentre appare essenziale che invece si metta in azione e lo faccia
subito, prima che sia troppo tardi.
Infatti
tutte le forze presenti nel Consiglio Comunale di San Vincenzo si sono già dichiarate
o contrarie in toto all’autostrada, o contrarie al tipo di autostrada che si
sta delineando.
In
particolare la maggioranza e Bandini, nel programma, hanno definito
INACCETTABILE l’autostrada, senza l’esonero
del pedaggio o senza le complanarI.
Ma
Siccome:
1)
l’esonero del pedaggio, se ci
sarà, sarà parziale e non sarà a carico della SAT, ma a carico dello Stato e
quindi dei cittadini.
2)
le complanari, ormai è stato
definito, non ci saranno, non
solo perché troppo costose a realizzare, ma anche perché con esse, l’autostrada
resterebbe ancor più deserta e la SAT non
incasserebbe abbastanza pedaggi. Solo l’ingorgo continuo e invivibile che si
registrerà inevitabilmente negli attraversamenti dei paesi come il nostro,
potrà infatti indurre qualche automobilista di passaggio a pagare la gabella
pretesa dalla SAT.
L’INACCETTABILITA’ dell’autostrada, a queste condizioni, è ormai
scontata e definita anche per la maggioranza e per Bandini, e quindi, a meno ché
non vogliano fare carta straccia del loro programma, debbono metterlo in
pratica, annunciando ufficialmente e attuando assieme alle altre forze
politiche, tutte le azioni di opposizione e boicottaggio che un Comune può
attuare sul proprio territorio per impedire o ritardare ogni operazione di modifica dello stato dei
luoghi, ogni occupazione, ogni esproprio.
Queste
azioni possono essere portate avanti, oltre che a livello politico e mediatico,
per mezzo di Ordinanze per impedire il transito ai mezzi pesanti di cantiere
(vedi Venturina per camion Sales), di delibere di Consiglio Comunale di vincolo
immediato in salvaguardia delle fasce di terreno a lato della variante Aurelia,
per ragioni storiche e paesaggistiche, più altri marchingegni che i sapienti
professionisti di cui il Comune si avvale, sapranno senz’altro indicare.
Se,
inoltre, sapremo fare da traino ai Comuni limitrofi attraversati dall’autostrada
(Cecina, Castagneto, Campiglia, Piombino, Follonica ecc.) il risultato potrebbe
risultare al di là di ogni aspettativa.
Anche
il ricatto della 398, la bretella per il porto di Piombino, sarà facilmente
smontabile, in quanto (visto che sarà pagata dallo Stato e non dalla SAT) la
bretella potrà essere tranquillamente eseguita e collegata alla attuale
variante, senza alcuna necessità di fare alcuna autostrada.
Tutto
quanto sopra è però URGENTISSIMO.
Il
Comune di San Vincenzo, o comincia a muoversi ora, subito, prima di settembre, con
atti concreti, non con generiche
prese di posizione che né la SAT, né il Governo, né la Regione, nemmeno
leggono, tutto sarà probabilmente tardivo o inutile e….. davvero imperdonabile.
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Il Tirreno - 26 luglio 2014 |
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